In origine, il termine cinescopio si riferiva all’effettivo tubo a raggi catodici (CRT) progettato per i primi televisori, ma presto divenne sinonimo di un processo di ripresa di spettacoli televisivi dal vivo per la ritrasmissione. Nei giorni precedenti la videocassetta magnetica, le reti riunivano il cast di uno spettacolo televisivo in uno studio a New York City e inviavano la trasmissione in diretta alle stazioni affiliate nei fusi orari orientali e centrali. Il problema era che le stazioni del fuso orario del Pacifico avevano bisogno di un ritardo di tre ore per mostrare i programmi durante le ore serali. La soluzione era utilizzare una cinepresa da 16 mm o 35 mm per catturare le immagini sul CRT e mostrare la pellicola sviluppata tre ore dopo. La registrazione del film di uno spettacolo televisivo in diretta divenne nota come cinescopio.
C’erano una serie di problemi tecnici che rendevano la produzione di un cinescopio tutt’altro che ideale. Un problema era simile alla situazione affrontata da un proiezionista quando proiettava film muti degli anni ‘1920. Una cinepresa ha catturato immagini a una velocità di circa 24-30 fotogrammi al secondo. Un CRT proiettava 50 o 60 “mezze immagini” al secondo, poiché le immagini televisive venivano scansionate in linee alternate sullo schermo. La soluzione era sincronizzare la velocità del fotogramma della telecamera del cinescopio con la velocità di scansione del monitor televisivo, un’impresa più facile a dirsi che a farsi. Le immagini catturate su un cinescopio erano spesso tremolanti e i movimenti degli attori apparivano a scatti, proprio come un film muto mostrato a una velocità di fotogramma più elevata.
Un altro problema tecnico che circondava il cinescopio era il processo di sviluppo. Per rendere il tempo d’aria di un feed della costa occidentale, i tecnici dovrebbero sviluppare rapidamente il film e lasciarlo asciugare. Anche la colonna sonora dovrebbe essere sincronizzata con il film e l’intero cinescopio dovrebbe essere completamente riavvolto e asciugato prima di poter essere inserito in un proiettore per la trasmissione. Poiché un cinescopio era destinato a sopravvivere solo per poche trasmissioni, non era insolito vedere bobine di film sviluppati nei bidoni della spazzatura dietro gli studi di rete. Molti dei primi programmi televisivi ora considerati dei classici andarono perduti per sempre a causa della natura fugace del processo del cinescopio. Altri sono rappresentati solo da pochi cinescopi sopravvissuti in collezioni private.
L’introduzione della videocassetta magnetica a metà degli anni ‘1950 non segnò necessariamente la fine dell’era del cinescopio. Alle stazioni affiliate più piccole senza capacità di videocassetta veniva comunque offerto un cinescopio di trasmissioni di rete in diretta.
In effetti, la pratica di creare un cinescopio di uno spettacolo televisivo per scopi di archiviazione o ritrasmissione non si è effettivamente conclusa fino alla fine degli anni ‘1970. Anche la videocassetta magnetica, il supporto che ha sostituito il cinescopio in molti studi televisivi, sta affrontando la concorrenza dei nuovi supporti di memorizzazione digitali in grado di produrre immagini ad alta definizione. Nuovi processi per preservare e migliorare le prime registrazioni del cinescopio stanno anche rendendo possibile ai nuovi spettatori di godersi programmi televisivi come The Honeymooners di Jackie Gleason e Your Show of Shows di Sid Caesar.