Un hantavirus è un membro di un genere virale identificato per la prima volta intorno al fiume Hatan in Corea e classificato nella famiglia Bunyaviridae. I membri di questo genere sono stati collegati a due diverse malattie e il trattamento per entrambi è focalizzato sulla cura di supporto. Questi virus sono trasportati e trasmessi dai roditori. I tentativi di limitare la diffusione dell’hantavirus si concentrano sul controllo delle popolazioni di roditori per prevenire l’esposizione virale.
Il virus originale è responsabile di provocare una febbre emorragica che alla fine coinvolgerà i reni, potenzialmente mandando il paziente in insufficienza renale. Un tempo era conosciuta come febbre emorragica coreana, sebbene “febbre emorragica con sindrome renale” sia il termine moderno preferito. Il virus incuba per diverse settimane prima di causare una serie di sintomi a cascata. Fornito di cure di supporto attraverso l’infezione, il paziente può sopravvivere.
Negli anni ‘1990, un’altra forma del virus è stata identificata nel sud-ovest, dopo che un’eruzione di gravi malattie polmonari ha colpito la comunità dei nativi americani, uccidendo individui giovani e sani senza precedenti di problemi medici. La versione cardiopolmonare dell’hantavirus causa problemi come edema polmonare e tachicardia, dove il cuore batte troppo rapidamente. I pazienti possono richiedere la ventilazione meccanica mentre il corpo combatte il virus in alcuni casi.
Le persone contraggono il virus inalando urina e feci di roditori aerosolizzate o consumando cibo e acqua contaminati da rifiuti di roditori. I sintomi dell’hantavirus sono spesso paragonati a quelli dell’influenza. I pazienti possono sviluppare mal di testa e affaticamento e possono manifestare nausea e vomito. In alcuni pazienti può svilupparsi anemia e il coinvolgimento polmonare può rendere difficile la respirazione. L’assistenza di supporto può includere il mantenimento dei pazienti al caldo e la somministrazione di liquidi.
I ricercatori interessati all’hantavirus stanno lavorando su compiti come il sequenziamento del genoma virale allo scopo di saperne di più su dove ha avuto origine e come si è evoluto. Queste informazioni possono essere utilizzate nello sviluppo di farmaci antivirali per colpire l’infezione da hantavirus. Anche lo studio delle popolazioni di roditori in cui il virus si manifesta naturalmente senza causare malattie è un argomento di interesse, così come lo sviluppo di controlli adeguati per ridurre al minimo il contatto tra i roditori e l’uomo. Sia i cani della prateria che i topi sono stati collegati a questo virus e può esistere per lunghi periodi di tempo in natura purché abbia un serbatoio di ospiti naturali. Può anche durare fino a tre giorni fuori dal corpo, rendendo la sterilizzazione degli ambienti in cui è stato identificato il virus un problema importante.