Che cos’è un limite a vita?

Un limite a vita è il tasso di interesse massimo garantito che un prestatore può addebitare su un mutuo a tasso variabile (ARM) per tutta la durata del prestito. Il tasso di interesse su un ARM oscilla in base a un benchmark. A volte, il tasso di interesse oscilla ogni mese. Per assicurare ai mutuatari che il tasso di interesse sui loro prestiti non supererà mai un certo tasso, il prestatore stabilisce un limite che è uguale al tasso di prestito fisso più una certa percentuale massima.

I finanziatori progettano diversi prodotti di prestito nel mercato immobiliare residenziale per soddisfare le esigenze dei mutuatari. Due dei principali tipi di prodotti ipotecari sono i mutui a tasso fisso e gli ARM. I mutui a tasso fisso offrono al mutuatario un unico tasso di interesse che rimane in vigore per tutta la durata del prestito, che può arrivare fino a 15 o 30 anni. Questo tipo di prestito fornisce al mutuatario la certezza sui pagamenti periodici dei prestiti, ma può anche essere un albatro se negli anni successivi si rendono disponibili mutui a tasso di interesse inferiore.

Per proteggere il mutuatario dalla possibilità che i tassi di interesse possano diminuire, può scegliere di contrarre invece un ARM. Un ARM utilizza un tasso di interesse variabile legato a un benchmark che aumenterà e diminuirà con le condizioni economiche del paese in cui viene concesso il prestito. I termini del prestito designano un popolare benchmark ARM e una percentuale fissa da aggiungere alla percentuale di benchmark per stabilire il tasso di interesse effettivo sull’ARM in qualsiasi momento. In pratica, il benchmark potrebbe oscillare tra il due e il tre percento, ad esempio, mentre il tasso fisso sull’ARM potrebbe essere fissato al quattro percento. Questo scenario comporterebbe una fluttuazione del tasso di interesse sul prestito tra il sei e il sette percento.

Il modo in cui il prestatore si offre per proteggere il mutuatario da un benchmark volatile è fissando un limite a vita. Questo limite funziona come un tasso di interesse massimo che può essere addebitato sul prestito. Il limite di durata viene aggiunto alla tariffa ARM per determinare la tariffa massima. Se il tasso ARM è del quattro percento e il limite di durata è del cinque percento, l’interesse addebitato sul prestito non può superare il nove percento, indipendentemente da quanto sia alto il benchmark. Come esempio pratico, se il benchmark salisse al 6% per un ARM con un tasso di interesse del 4% e un limite di durata del 5%, il tasso di interesse massimo che il prestatore potrebbe addebitare al mutuatario sarebbe del 9%, anche se il benchmark in realtà aumenta il tasso di interesse fluttuante al 10%.

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