Hunter S. Thompson è nato a Louisville, Kentucky nel 1937. Era uno scrittore e giornalista che ha creato un nuovo tipo di giornalismo chiamato Gonzo. Ciò ha comportato non solo scrivere ciò che stava accadendo, ma anche entrare nell’azione della storia. Il giornalismo gonzo implicava anche la creazione di una storia dove prima non ce n’era una, estendendo la verità fino a non riuscire a distinguere la realtà dalla finzione.
Hunter S. Thompson ha ottenuto il suo primo lavoro di scrittore con l’aviazione americana. Scrisse articoli sportivi, ma dopo solo un anno lasciò l’aeronautica con un congedo onorevole. Fin dalla sua giovinezza ha avuto un’avversione all’autorità e alle regole, e questo è continuato per tutta la vita.
Da giovane, Hunter S. Thompson ha incarnato il concetto del giornalista itinerante, sempre in movimento. Ovunque si trovasse un lavoro di scrittura, se ne sarebbe andato. San Juan, Sud America, Big Sur, sempre scrivendo e sempre indebitato. La sua raccolta di scritti di questa parte della sua vita, pubblicata nel suo libro, The Proud Highway, racconta di un uomo che attraversa inesorabilmente debiti e disastri. Il suo unico scopo era quello di stampare le sue parole.
Il primo libro di Thompson è stato Hell’s Angels: The Strange and Terrible Saga of the Outlaw Motorcycle Gang. Scriveva da un punto di vista personale, rinunciando all’obiettività e al protocollo giornalistico. Thompson si è immerso nello stile di vita degli Hell’s Angels. Il libro divenne un best seller e gli Hell’s Angels ringraziarono Thompson picchiandolo duramente.
Nel suo libro successivo e più famoso, Hunter S. Thompson avrebbe portato il giornalismo di Gonzo all’estremo. Paura e delirio a Las Vegas: A Savage Journey to the Heart of the American Dream, pubblicato nel 1971, è ora considerato uno dei grandi romanzi americani. Descrive in dettaglio un viaggio alimentato dalla droga a Las Vegas con Thompson nei panni di Raoul Duke accompagnato dal suo avvocato, il dottor Gonzo. Il libro aderisce alla regola che la migliore narrativa è più vera di qualsiasi giornalismo.
Hunter S. Thompson era un satirico selvaggio. Libri come The Great Shark Hunt e Songs of the Doomed hanno toccato le corde di una generazione disillusa dalle atrocità del Vietnam e dallo scandalo Watergate. Thompson amava inveire contro le “avidità” corporative e i politici corrotti. La satira era pungente e, sebbene esagerata, non si allontanava mai dalla verità.
Sempre un animale politico, Hunter S. Thompson ha corso per lo sceriffo della contea di Aspen nel 1970. Ha perso per una piccola quantità di voti, ma ha scritto il resoconto nel suo libro, Better than Sex. Hollywood ha presto riconosciuto il potenziale nel lavoro di Thompson e fino ad oggi sono stati realizzati due film sulla sua vita. Bill Murray ha interpretato Hunter S. Thompson in Where the Buffalo Roam e Johnny Depp lo ha interpretato nell’adattamento cinematografico di Fear and Loathing in Las Vegas.
Hunter S. Thompson non è mai stato mainstream. Ha sempre abbracciato gli stili di vita underground e controcultura. Nel 2005, Thompson si è suicidato con un colpo di fucile alla testa. Era lo stesso metodo usato da Ernest Hemingway, uno dei suoi scrittori preferiti. Al suo funerale, le sue ceneri sono state sparate da un cannone, un epitaffio appropriato per un uomo che ha vissuto la sua vita in modo strano, veloce e pericoloso.