Pascal Lamy è l’ottavo direttore generale dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC). Ha preso la posizione nel 2005, subentrando a Supachai Panitchpakdi. Pascal Lamy è, come il suo omologo al Fondo monetario internazionale (FMI), membro del Partito socialista francese, dal 1969.
Pascal Lamy è nato nei sobborghi di Parigi nel 1947, ha studiato economia alla HEC Business School, poi a Sciences Po, e infine all’ENA. Ha continuato a consigliare vari candidati politici, tra cui il ministro dell’economia e delle finanze, Jacques Delor, e il primo ministro, Pierre Mauroy. Nel 1984 Jacques Delor fu eletto presidente della Commissione europea e Pascal Lamy lo accompagnò come capo di gabinetto, carica che ricoprì per dieci anni.
Fu durante il suo periodo sotto Delor che Pascal Lamy ottenne la reputazione di uomo feroce e preciso, che dava istruzioni rigorose su come fare le cose a tutti quelli che incontrava, compresi i capi dipartimento della Commissione europea. Gli fu dato il soprannome di “Beast of the Berlaymont” durante questo periodo, così come il Gendarme.
Dopo che Jacques Delor ha terminato il suo mandato alla Commissione europea nel 1994, Pascal Lamy è passato al settore privato, entrando a far parte del Credit Lyonnais. Durante la sua permanenza lì è stato responsabile di una ristrutturazione abbastanza sostanziale della banca, privatizzandola secondo un vasto programma di privatizzazione sotto il collega del Partito Socialista Dominique Strauss-Kahn, che sarebbe poi diventato capo del Fondo Monetario Internazionale.
Nel 1999 Pascal Lamy è tornato alla Commissione Europea, questa volta come Commissario Europeo per il Commercio. Il suo stile rigoroso è diventato di nuovo un segno distintivo del suo tempo alla Commissione e gli è valso molti elogi, poiché è stato visto come mantenere i diversi gruppi in pista e contribuire a rafforzare lo status economico dell’Europa. Nel 2004 è scaduto il suo mandato e l’anno successivo è stato scelto come direttore generale dell’Organizzazione mondiale del commercio.
Anche Pascal Lamy, pur credendo fermamente nel libero scambio, come si addice al direttore generale dell’esecutore della filosofia nel mercato globale, si è espresso di recente a favore di una maggiore regolamentazione. Ha notato che, in particolare nel mondo della finanza internazionale, una regolamentazione più prudente avrebbe potuto aiutare a evitare alcune delle ricadute dannose viste di recente. Ha anche criticato obliquamente gli Stati Uniti per la mancanza di protezioni più socializzate per la sua popolazione, sottolineando che la rete di sicurezza per i cittadini statunitensi è inferiore alla media tra le nazioni industrializzate e che le conseguenze delle difficoltà economiche sono molto più drastiche nelle nazioni senza forti reti di sicurezza.
Pascal Lamy, come Dominique Strauss-Kahn, può essere visto come un esempio di socialista del libero mercato. Abbraccia molte delle protezioni delle società socializzate, come settimane di lavoro limitate, assistenza sanitaria e sussidi governativi, mentre continua a spingere per un mondo ampiamente libero mercato in termini di commercio internazionale. Molti socialisti considererebbero questo anatema per gli ideali del socialismo, e quindi a volte viene invece indicato come libero scambio socializzato.