Shiva è uno degli dei principali della religione indù, ampiamente praticata in India. Come molte divinità indù, ha una natura complessa e dualistica. Molti praticanti dell’induismo concentrano il loro culto su Shiva e sui suoi molti aspetti, in una tradizione chiamata Shivaismo. Poiché è un membro così importante del pantheon indù, alcune persone al di fuori di questa religione lo conoscono vagamente.
Varie forme di induismo sono state praticate per migliaia di anni, con le credenze e gli insegnamenti più antichi della religione che si trovano in una serie di testi sacri noti come Veda. In origine, Shiva sembra essere stato adorato sotto le spoglie di Rudra, un dio più antico che era responsabile delle tempeste, dei venti e della caccia. Rudra era talvolta conosciuto come “Il Terribile”, in riferimento ai suoi modi selvaggi e selvaggi.
Come Rudra, Shiva è un dio molto distruttivo, capace di provocare il caos e bruciare le impurità. Ma è anche un dio della creazione e considerato un dio della verità, della bontà e della bellezza. Molte persone lo considerano un dio di buon auspicio, oltre che un dio dalle idee paradossali. Molte statue, ad esempio, lo raffigurano con attributi sia femminili che maschili, rafforzando il concetto di Shiva come figura molto dualistica e talvolta confusa nella mitologia indù. Oltre ad essere un creatore e un distruttore, è anche associato alla danza, alle arti e alla saggezza, ed è una figura rispettata nella tradizione yogica.
Nella maggior parte delle raffigurazioni di Shiva, ha un terzo occhio, capelli arruffati e una mezzaluna o un corno sulla testa. Anche il fiume Gange svolge un ruolo nell’iconografia di Shiva, poiché il dio è strettamente associato al Gange e anche i serpenti possono apparire avvolti intorno a lui. Porta un tridente in alcune immagini, poiché quella è la sua arma preferita, e il suo corpo è spesso nudo e imbrattato di cenere. Quando ha bisogno di trasporto, Shiva cavalca un toro bianco di nome Nandi.
La famiglia principale di Shiva è costituita dalla dea Parvati e dai loro figli, Ganesha e Skanda. È anche associato ad altre dee e dei nel pantheon indù, come Vishnu e Kali. La sua prima consorte secondo la mitologia indù fu Sati, una dea della lealtà, della verità e della lunga vita. Secondo la leggenda, Sati si immolò perché suo padre disapprovava il suo matrimonio con Shiva e si reincarnò come Parvati.