A volte noto anche come costo tutto compreso, il costo tutto compreso è un termine utilizzato per descrivere i costi totali coinvolti in una specifica transazione finanziaria. La portata dei costi coinvolti in tale costo complessivo varierà, a seconda della natura della transazione stessa. La comprensione di questo costo totale consente di determinare se è probabile che la transazione produca i risultati desiderati, immediatamente o in un momento futuro.
Molti tipi diversi di transazioni finanziarie implicano la necessità di valutare il costo totale di esecuzione di tale transazione. Questo è vero quando si tratta di qualcosa di semplice come stipulare un mutuo per l’acquisto di un immobile. Il mutuatario deve considerare non solo l’importo del capitale preso in prestito, ma anche eventuali costi di chiusura associati all’acquisto, le commissioni di richiesta, il tasso di interesse applicato sul capitale e il modo in cui tale interesse viene applicato al saldo dovuto per tutta la durata del prestito. Solo dopo che i costi totali associati al mutuo sono stati determinati, il mutuatario può decidere se l’offerta di un prestatore specifico è l’affare migliore, oppure accettare l’offerta offerta da un prestatore diverso sarebbe la mossa migliore dal punto di vista finanziario.
Il concetto di costo totale entra in gioco anche quando si valuta come un’azienda fa affari. Ad esempio, nella progettazione di un piano di provvigione per i membri della forza vendita dell’azienda, è necessario identificare ogni costo associato al supporto dello sforzo di vendita e confrontare tali spese con i risultati previsti e ragionevoli di tali attività di vendita. In sostanza, l’idea è di assicurarsi che l’azienda copra tutte le spese e guadagni abbastanza profitti aggiuntivi per rendere fattibile l’idea di fornire commissioni ai venditori.
Gli investitori devono anche considerare il costo complessivo quando valutano l’acquisizione di un determinato titolo. Ciò significa considerare il prezzo di acquisto del bene, qualsiasi onere fiscale che può essere sostenuto a causa della proprietà e qualsiasi commissione di broker o intermediario che può essere applicata alla transazione. Supponendo che si prevede che il titolo aumenti di valore entro un ragionevole lasso di tempo, l’investitore può prevedere quando il costo totale viene recuperato e il titolo inizia effettivamente a generare un vero profitto dall’impresa. Qui c’è un certo grado di rischio. Se l’attività non riesce ad apprezzare sufficientemente il valore entro il periodo di tempo previsto, potrebbe verificarsi un ritardo nella copertura del costo complessivo che alla fine motiva l’investitore a vendere l’attività in perdita o non appena il titolo genera un rendimento sufficiente per coprire i costi totali dell’acquisizione originaria.
Smart Asset.