Cosa significa “tirare alla pari”?

A volte noto come riduzione alla scadenza, “pull to par” è un termine usato per descrivere il cambiamento che si verifica nel valore corrente dichiarato di uno strumento di credito man mano che lo strumento si avvicina alla scadenza. Questo termine è spesso associato alle emissioni obbligazionarie, specialmente quelle formulate per rimborsare il valore nominale dell’obbligazione più gli interessi una volta raggiunta la data di scadenza. Nell’ambito di questo tipo di attività, il par si riferisce a quel valore nominale che alla fine viene raggiunto e rileva che con il passare del tempo e l’avvicinarsi della data di scadenza, il valore corrente di quell’obbligazione si avvicina a quel valore nominale o finale.

L’attuale pull to par si basa sulla relazione tra l’attuale tasso di interesse di mercato e il rendimento nominale associato all’obbligazione. Il rendimento nominale, noto anche come tasso cedolare, è semplicemente il tasso di interesse dichiarato associato all’emissione obbligazionaria stessa. Confrontando questo tasso di interesse con il tasso di interesse di mercato, è possibile accertare quanta attrazione viene esercitata sull’obbligazione. Ciò consente inoltre agli investitori di avere un’idea del tipo di rischio associato all’emissione obbligazionaria stessa.

Sebbene le emissioni obbligazionarie in generale tendano a comportare una volatilità inferiore rispetto a molti altri tipi di investimenti, esiste ancora la possibilità che il rendimento previsto non venga realizzato, a volte a causa di cambiamenti nel mercato. Ciò è particolarmente vero quando il tasso di interesse applicato all’emissione obbligazionaria è variabile anziché fisso. In questo scenario, la valutazione del pull to par è particolarmente importante, in quanto può essere utilizzata per valutare i cambiamenti nel mercato che stanno influenzando il tasso di interesse applicato all’obbligazione e quindi esercitando una certa influenza su quanto di un rendimento l’obbligazione effettivamente produce per l’investitore. Se c’è motivo di ritenere che l’obbligazione genererà meno interesse per il resto del tempo tra la data corrente e la data di scadenza, l’investitore potrebbe fare bene a vendere l’emissione ora e investire in qualche altro titolo che ha maggiori probabilità di generare il livello di rendimento desiderato.

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