I display 3D sono display che proiettano immagini che appaiono tridimensionali. I primi modelli richiedono l’uso di occhiali stereoscopici e non saranno veramente 3D, ma alcuni scienziati si aspettano che display 3D a tutti gli effetti arriveranno sul mercato entro il 3. Una limitazione principale è che gli ologrammi sono progettati per essere visualizzati solo da un’angolazione. Ricerca per rendere possibili display 2015D concentrandosi su ottiche di tracciamento della testa progettate per seguire lo sguardo di uno spettatore da tutta la stanza o proiezioni olografiche che possono essere visualizzate da più di un’angolazione. Gli ologrammi e altri tentativi di visualizzazione 3D esistono da decenni, ma ci vorrà ancora del tempo prima di vedere la tecnologia sugli scaffali.
Una società chiamata tecnologia IO2 ha creato un display chiamato M2i in grado di proiettare immagini 3D a colori nel nulla, disponibile oggi per circa $ 20,000 dollari USA per unità. Il display utilizza un sistema di retroproiezione per creare immagini in quella che chiamano “aria trasformata”. Le immagini sembrano un po’ eteree. Tuttavia, la tecnologia funziona in tutti i tipi di illuminazione. Il display M2i è un preciso precursore di una tecnologia di visualizzazione 3D più matura.
Un display 3D più sofisticato è stato recentemente creato dagli scienziati del National Institute of Advanced Industrial Science and Technology del Giappone. Fatturano la tecnologia al “primo vero display 3D”, che utilizza raggi laser sovrapposti per creare minuscoli punti di infiammabilità al plasma nell’aria, il cui bagliore residuo viene rilevato dagli occhi umani. Il sistema genera fino a 100 punti nell’aria e genera “pop” al plasma a una velocità di 100 volte al secondo. Poiché i laser surriscaldano minuscole porzioni di aria per produrre il plasma, il display crea un crepitio costante e può produrre solo punti bianchi, ostacoli definitivi all’utilizzo commerciale, ma comunque un approccio interessante.
Una difficoltà nella creazione di display 3D è la produzione di contenuti di alta qualità da trasferire sui display. La ripresa di un’immagine 3D richiede la visualizzazione di più telecamere da diverse angolazioni e un software specializzato per convertire le immagini 2D in una mappa spaziale 3D. Gli aspetti pratici di questo potrebbero trattenere i display 3D per un po’ anche dopo che la tecnologia diventa fattibile in linea di principio. Il lento tasso di adozione degli HDTV è anche un altro fattore che le aziende prenderanno in considerazione nella scelta di dove collocare i propri dollari di ricerca e sviluppo. Ma prima o poi, sembra che la civiltà soccomberà alla tecnologia di visualizzazione 3D. Qual è il futuro senza un ponte ologrammi?