Le aderenze dell’endometriosi sono pezzi di tessuto cicatriziale che si sviluppano all’interno dei corpi delle donne che hanno l’endometriosi. Le aderenze possono essere sottili e flessibili o spesse e fibrose. Le aderenze dell’endometriosi possono svilupparsi tra le ovaie e attaccarsi al lato del bacino, oppure possono formarsi tra organi del corpo, come la vescica e i reni.
Le aderenze dell’endometriosi causano dolore, in particolare durante il movimento. Oltre al dolore, le aderenze sono difficili da diagnosticare. Non sono visibili su apparecchiature di immaginazione, come scansioni TC o ultrasuoni, e la maggior parte dei medici ha difficoltà a diagnosticarli attraverso un esame pelvico. Un ginecologo esperto che abbia familiarità con l’endometriosi può essere in grado di diagnosticare le aderenze dell’endometriosi prendendo un’anamnesi dettagliata ed eseguendo un esame pelvico.
La chirurgia laparoscopica è un modo definitivo per diagnosticare le aderenze dell’endometriosi. Durante la laparoscopia, il chirurgo pratica una piccola incisione sotto l’ombelico e utilizza quell’apertura per accedere alla cavità addominale. Il medico non solo può vedere all’interno dell’addome e determinare se sono presenti aderenze, ma può anche rimuoverle allo stesso tempo. La chirurgia a cielo aperto, in cui l’addome viene aperto con una grande incisione, non è raccomandata per il trattamento delle aderenze, poiché l’esecuzione di una grande apertura può portare alla creazione di ulteriori aderenze dal tessuto cicatriziale che si sviluppa dopo l’intervento.
Le aderenze dell’endometriosi possono causare diverse complicazioni, a seconda di dove si trovano. Oltre al dolore, le aderenze possono portare a problemi di mobilità, problemi digestivi, ostruzioni intestinali, problemi urinari e infertilità. La rimozione chirurgica è l’unico trattamento consigliato per le aderenze.
L’endometriosi è più comune nelle donne di età compresa tra 25 e 44 anni, e colpisce tra il 7 e il 15% di questa fascia di età. Le donne che hanno la loro prima gravidanza dopo i 30 anni, le donne che hanno lunghi periodi mestruali e quelle con familiari stretti, come una madre o una sorella, con la malattia hanno un rischio maggiore di sviluppare l’endometriosi. L’endometriosi si verifica quando piccoli pezzi dell’endometrio, o rivestimento uterino, crescono al di fuori dell’utero. Questi pezzi di endometrio possono attaccarsi all’esterno dell’utero, delle ovaie, delle tube di Falloppio, della vescica, dei reni, dell’intestino o della vagina.
Le complicazioni sorgono perché il tessuto uterino che si sviluppa al di fuori dell’utero sanguina ancora durante il ciclo mestruale della donna. Il sangue rimane intrappolato nella cavità addominale, dove provoca infiammazione, crampi, gonfiore e dolore. I medici trattano l’endometriosi alleviando il dolore e rallentando la progressione della malattia. I farmaci antinfiammatori da banco e da prescrizione possono alleviare il dolore. Il controllo delle nascite ormonale rallenta la progressione della malattia.