Cos’è il bioconservatorismo?

Il bioconservatorismo è una posizione sociale, politica e morale che sollecita la regolamentazione e l’abbandono delle biotecnologie considerate dai bioconservatori come pericolose, disumanizzanti o immorali. Gli obiettivi comuni della regolamentazione includono la modificazione genetica (ingegneria genetica) delle colture e degli animali (compresi gli esseri umani), la diagnosi genetica preimpianto, la clonazione sia terapeutica che riproduttiva, le cellule staminali e il miglioramento umano, compresa l’estensione radicale della vita e la modifica cognitiva. Il bioconservatorismo è talvolta considerato una “terza dimensione” dell’orientamento politico, insieme alle dimensioni più convenzionali del liberalismo/conservatorismo sociale ed economico.

Ciò che è decisamente insolito nel bioconservatorismo è come emerge da due gruppi che altrimenti non sono d’accordo praticamente su tutto: i conservatori religiosi e gli ambientalisti liberali. Tra i conservatori religiosi, il bioconservatorismo è meglio simboleggiato dal Consiglio per la bioetica dell’ex presidente Bush e dal suo presidente fondatore, Leon Kass. Nel corso della sua esistenza, il Consiglio sulla bioetica del Presidente di Bush ha pubblicato articoli e libri contro l’applicazione di nuove biotecnologie come le cellule staminali, la clonazione, l’estensione della vita e il miglioramento umano. Il più importante gruppo bioconservatore ambientalista liberale è il Center for Genetics and Society, con sede a Oakland, in California. Sia il President’s Council on Bioethics che il Center for Genetics and Society sono stati fondati nel 2001 in risposta ai nuovi sviluppi della biotecnologia. Questi gruppi sostengono che queste nuove tecnologie sono disumane, malsane e in alcuni casi violano la dignità umana e il significato della vita.

La visione contraria al bioconservatorismo è il tecnoprogressismo o il transumanesimo. Transumanisti e gruppi tecnoprogressisti, come l’Institute for Ethics and Emerging Technologies, principalmente un’organizzazione online, sostengono che le nuove biotecnologie dovrebbero essere adottate con cautela. Confrontano il bioconservatorismo moderno con il disagio storico sulla dissezione dei cadaveri, la vaccinazione, le donazioni di sangue, la fecondazione in vitro e l’uso della contraccezione. Secondo questi gruppi, saranno adottate nuove biotecnologie indipendentemente dal fatto che siano vietate o meno nelle singole giurisdizioni, quindi ha senso prepararsi al loro arrivo riflettendo attentamente sull’etica coinvolta.