Sebbene di natura abbastanza complessa, il modello informativo comune (CIM) è in realtà solo un modo di visualizzare e gestire le risorse di un ambiente informatico (IT), qualunque esso sia. Attraverso il modello informativo comune, un’organizzazione o un utente finale è in grado di descrivere tutto ciò che costituisce un particolare ambiente IT, sia esso un ambiente basato sul Web o una rete aziendale. L’intera complessità della rete, compresi i sistemi informatici fisici, altro hardware necessario all’ambiente, i programmi software che girano su quei sistemi, può essere definita dal CIM. Sebbene si possano certamente creare programmi che utilizzano il CIM per facilitare l’organizzazione e la gestione di una rete di computer, il CIM non è di per sé un programma, ma piuttosto un modo per riunire tutti i dati di una rete in un modello più facilmente inteso.
Il modello di informazione comune è stato ideato da un gruppo di aziende tecnologiche che lavorano di concerto. Dopo un po’ di dispute proprietarie con implementazioni leggermente diverse dei metodi di modellazione, un gruppo di giganti IT guidati da Cisco Systems®, Hewlet-Packard® e IBM® si è riunito per formare la Distributed Management Task Force (DMTF). L’obiettivo del DMTF era creare un metodo neutrale rispetto al fornitore per la gestione delle risorse di rete, e ciò che è venuto fuori è il modello di informazione comune.
Il CIM segue la metodologia del modello orientato agli oggetti (OOM). Il paradigma OOM offre un modo per trovare soluzioni ai problemi scomponendo la complessità del problema in oggetti che sono correlati e interagiscono tra loro. Sebbene l’OOM abbia trovato ampio uso nei linguaggi di programmazione per computer orientati agli oggetti, la tecnica offre un modo solido per lavorare con problemi grandi e abbastanza complessi. All’interno dell’OOM, qualsiasi cosa nel set di problemi viene identificata come un oggetto e, per identificare ogni oggetto, è necessario stabilire delle definizioni.
Il modello di informazione comune identifica gli oggetti di un ambiente separando una specifica e uno schema. Una metà del CIM, la specifica, è una descrizione di come i vari modelli di gestione dovrebbero interagire tra loro e crea una sorta di metamodello per condividere informazioni e sviluppare altri modelli di gestione. Per aiutare con questo, la specifica CIM utilizza l’Unified Modeling Language™ (UML) per aiutare con la concettualizzazione e la visualizzazione generali dei modelli CIM. La specifica delinea anche il proprio linguaggio che viene utilizzato nella definizione degli aspetti più comuni di un ambiente come i tipi di oggetti, i loro attributi e le loro relazioni. Basato sul linguaggio di definizione dell’interfaccia (IDL), il linguaggio MOF (Managed Object Format) di CIM consente all’utente di scrivere descrizioni di testo in chiaro degli oggetti in un formato leggibile dall’uomo che può quindi essere utilizzato per condividere le informazioni su un ambiente.
Nella seconda metà del modello informativo comune, lo schema definisce poi le specificità degli ambienti gestiti. Lo schema si sviluppa dai concetti fondamentali a quelli più comuni, ma consente anche estensioni di questi. Al suo interno, la specifica fornisce la terminologia essenziale utilizzata nel mondo IT, i concetti di base che possono essere trovati ovunque. Come rami principali, vengono definiti gli aspetti più dettagliati delle aree di gestione, come database, utenti, dispositivi e così via. Separato dallo schema CIM di base, è possibile sviluppare uno schema di estensione che definisce ulteriormente un’area di gestione specifica.