La volta vaginale si trova all’estremità interna del canale del parto. Invece di sembrare un tubo, questa parte dell’anatomia femminile è leggermente ingrandita. Quest’area può scivolare in avanti o prolasso e questa condizione richiede un trattamento medico.
Normalmente, gli organi riproduttivi di una donna sono supportati dai legamenti uterosacrale situati nella parte superiore della sua vagina. Quando questi legamenti si indeboliscono a causa di gravidanze multiple o altre cause, l’utero può cadere nella vagina. Una volta che l’utero è caduto, il peso dell’organo si abbassa sulla volta vaginale e fa indebolire anche le sue pareti.
Un prolasso della volta vaginale è una condizione che può verificarsi dopo che una donna ha avuto un’isterectomia. Circa il 10 percento delle donne che hanno subito la procedura chirurgica, in cui un chirurgo rimuove l’utero e possibilmente le ovaie, lo sperimenta. Senza la presenza dell’utero per supportare la regione della volta vaginale, è possibile che la parte superiore della vagina inizi a scivolare verso la sua apertura.
Un prolasso può verificarsi anche dopo che una donna ha avuto diverse gravidanze. Un parto vaginale mette a dura prova i legamenti della vagina, così come i suoi tessuti e muscoli situati in questa zona del corpo. Se la donna è in travaglio per un periodo prolungato o il bambino è grande, aumenta il potenziale di indebolimento della struttura della volta vaginale.
Mentre la parte superiore della vagina continua a scivolare, anche le pareti del canale del parto possono indebolirsi. Se questa condizione non viene trattata, può progredire al punto che la volta vaginale sporge dal corpo. Quando si verifica questa situazione, la vagina si è capovolta allo stesso modo di una calza tubolare quando viene rimossa dal piede di una persona.
Quando si verifica un prolasso della volta vaginale, la chirurgia è il trattamento raccomandato per le donne sessualmente attive. I trattamenti non chirurgici, come la stimolazione elettrica o il biofeedback, possono essere utilizzati per i pazienti che non sono sessualmente attivi. Possono anche essere provati per i pazienti che non desiderano sottoporsi a un intervento chirurgico o che hanno una condizione medica che non li rende un buon candidato per un intervento chirurgico.
La stimolazione elettrica con una sonda si rivolge a muscoli specifici nell’area vaginale. Viene erogata una piccola quantità di corrente, che provoca la contrazione dei muscoli e il rafforzamento. Il biofeedback è usato per aiutare la donna ad imparare come usare gli esercizi per mirare e rafforzare i muscoli nella zona vaginale.