Nel sistema nervoso centrale, lo spazio subaracnoideo, chiamato anche cavità subaracnoidea, è l’area del cervello tra la membrana aracnoidea, che è al centro di tre membrane che coprono la superficie del cervello, e la pia madre, che è la più profonda membrana protettiva che copre il cervello. Le fibre rinforzanti simili a bastoncini conosciute come trabecole fibrose attraversano lo spazio subaracnoideo per collegare la membrana aracnoidea alla pia madre e il liquido cerebrospinale riempie la cavità per fluire attorno al cervello. Lo spazio subaracnoideo contiene anche i vasi sanguigni che forniscono sangue e ossigeno al cervello e al midollo spinale. Questa cavità aiuta ad attutire il cervello per proteggerlo dalle lesioni e continua lungo la colonna vertebrale insieme alla membrana aracnoidea.
Come parte della barriera emato-encefalica, lo spazio subaracnoideo aiuta a proteggere il cervello da molte infezioni trasmesse dal sangue e da alcune neurotossine. La maggior parte dei virus e alcuni batteri sono tuttavia in grado di permeare questa barriera e il trattamento per queste infezioni è difficile poiché gli anticorpi e i farmaci non sono spesso in grado di attraversare la barriera per combattere l’infezione. L’infiammazione e l’ipertensione, così come l’esposizione alle radiazioni, sembrano rendere più permeabile la barriera emato-encefalica, e questo a volte può essere utile nel trattamento delle infezioni cerebrali. La nanotecnologia potrebbe essere la chiave per il trattamento delle infezioni cerebrali e di altre malattie cerebrali in futuro, poiché i farmaci potrebbero essere sviluppati con particelle abbastanza piccole da attraversare la barriera.
Un’emorragia subaracnoidea è un tipo specifico di lesione cerebrale in cui il sangue entra nello spazio subaracnoideo. Ciò è comunemente causato da trauma cranico, aneurisma rotto o malformazione artero-venosa rotta (AVM). I sintomi iniziali possono includere un improvviso mal di testa – che è generalmente descritto come il peggior mal di testa della vita di una persona – torcicollo, nausea, vomito, visione sfocata, perdita di coscienza o convulsioni. Le complicanze dell’emorragia subaracnoidea vanno dall’ictus alle convulsioni e persino alla morte.
Quando a un paziente viene diagnosticata un’emorragia subaracnoidea, il trattamento deve essere immediato al fine di garantire la migliore prognosi possibile. Chirurgia e farmaci possono essere usati per fermare l’emorragia, ma le emorragie gravi hanno un tasso di mortalità iniziale del 50% e coloro che sopravvivono rischiano di subire un decesso ritardato o un danno cerebrale permanente. I fattori di rischio per l’emorragia subaracnoidea comprendono lesioni alla testa, ipertensione, uso di fluidificanti del sangue, anamnesi pregressa di aneurisma, fumo, consumo eccessivo di alcol, disturbi emorragici e disturbi dei tessuti connettivi nel corpo.