Il Maori Land Court è un tribunale in Nuova Zelanda che si occupa della legalità della terra nativa Maori. Originariamente istituita come la Native Land Court nel 1865, la corte esamina i casi su successioni terriere, vendite, amministrazione e su come la terra può essere meglio utilizzata e occupata dal popolo Maori. La corte riconosce il rapporto speciale che i nativi hanno avuto con la terra, quindi le sue decisioni si basano sul diritto di proprietà e sulla tradizione Maori.
La Maori Land Court copre aree come le regole che si applicano alle incorporazioni Maori e come gestiscono i blocchi di terra che possono essere di proprietà di centinaia. Anche la successione è difficile in casi come questo, che spesso arrivano dinanzi al tribunale. L’istituzione delle riserve maori, i doveri dei fiduciari e il trasferimento di quote di terra sono argomenti di cui si occupa il tribunale, così come il miglioramento del titolo.
A presiedere i procedimenti giudiziari nella Corte del Land Maori ci sono un giudice capo e un vice giudice capo, ma ci sono anche giudici nei distretti di tutta la Nuova Zelanda. Le decisioni prese dalla corte sono riviste dalla Corte d’Appello Maori. Uno statuto del Parlamento neozelandese che delinea come dovrebbe essere governata la terra Maori è coperto dal Maori Land Act, o Te Ture Whenua Maori Act, del 1993.
Questa legislazione è stata la prima in 40 anni a colpire la Terra Maori. In esso, il ruolo della Corte della Terra Maori è stato rafforzato e la sua portata è stata ampliata. Una nuova disposizione prevedeva che in caso di controversia sui diritti o sui costumi dei Maori, il giudice supremo fosse tenuto a chiamare perizie o nominare almeno due membri laici.
La Native Land Court è stata istituita a seguito dei Native Lands Acts nel 1862 e nel 1865. La storia della corte è stata a scacchi. Dalla sua fondazione nel 1865, è stato il principale simbolo della legge inglese per il popolo Maori. Molte persone considerano che sia stato principalmente uno strumento oppressivo del sistema legale britannico che ha privato i Maori della loro terra con il pretesto di proteggerli dallo sfruttamento.
I diritti fondiari Maori furono affrontati per la prima volta dagli inglesi con la firma del Trattato di Waitangi nel 1840. Circa 500 capi Maori firmarono il trattato, che istituì un governatore britannico in Nuova Zelanda e diede ai Maori gli stessi diritti degli inglesi. Da allora è diventato controverso a causa delle differenze tra le interpretazioni inglese e maori del documento. Un’altra difficoltà è la differenza nel modo in cui parole come “governance”, “proprietà” e “proprietà” sono intese dalle due culture.