Cos’è la Mesopotamia?

La Mesopotamia era un’antica regione che esisteva principalmente in quello che oggi è l’Iraq, ed è riconosciuta per il suo ruolo nello sviluppo delle prime società alfabetizzate. Sebbene i suoi confini fossero vagamente definiti, la sua area centrale si trovava tra i fiumi Tigri ed Eufrate, con confini esterni che si estendevano nelle regioni ora conosciute come Siria e Turchia.
Questa regione prosperò dalla fine del IV millennio aC al 4 aC, quando Alessandro Magno conquistò la regione per i greci. Durante la lunga esistenza della Mesopotamia, ha testimoniato molti cambiamenti nella civiltà e ha dato vita a grandi città come Ur e Babilonia. Gli antichi popoli della regione includevano gli accadi, gli assiri, i babilonesi e gli armeni. Non c’è da meravigliarsi se la geografia di quest’area è anche conosciuta come La culla della civiltà.

I mesopotamici credevano in un pantheon di dei e costruivano grandi strutture piramidali chiamate ziggurat come luoghi di culto. Amavano la musica e la danza e sono spesso raffigurati mentre suonano uno strumento di legno a corde chiamato Oud. La lotta e la boxe erano sport popolari tra gli antichi, comunemente raffigurati nella loro arte.

Le prime prove di scrittura provengono dalla Mesopotamia, dove venivano utilizzate tavolette di argilla con stilo incise per registrare pittogrammi cruciformi. Le tavolette di argilla della regione gettano una luce straordinaria sugli eventi quotidiani, sulle filosofie e sulle inclinazioni religiose di queste società complesse. Rivelano debiti, accordi fondiari, matrimoni, poesie ed epopee, come la più antica opera letteraria conosciuta, l’epopea di Gilgamesh. Molti temi presenti nell’epopea di Gilgamesh, inclusa la storia del Diluvio Universale, toccano una corda familiare da vari libri sacri scritti sulla scia di queste antiche civiltà.

Fortunatamente per gli scienziati moderni, un uomo di nome Assurbanipal, che governò l’Assiria nel VI secolo aC, decise di costruire una biblioteca di tavolette cuneiformi, ospitandole nella città di Ninive. A quel tempo, le biblioteche si trovavano nei templi, così Assurbanipal inviò degli scribi ai templi babilonesi per raccogliere le tavolette, istruendo loro di copiare quelle che non potevano procurarsi. Sebbene gran parte della biblioteca sia andata perduta, molti resti sopravvivono.

Oltre alla scrittura e alla letteratura, alcune importanti realizzazioni dei mesopotamici includono la tessitura di tessuti o tessuti, la lavorazione dei metalli e l’irrigazione. La regione era anche la fonte dell’attuale forma di misurazione del tempo e di cartografia, utilizzando un sistema sessagesimale o base 60. La giornata di 24 ore e il cerchio a 360 gradi provengono da questa cultura. Gli antichi potevano anche leggere i cieli e le stelle, individuare i solstizi e prevedere le eclissi.

La lingua parlata nell’antica Mesopotamia era il sumero, poi sostituito dall’accadico e infine dall’aramaico. Poiché le lingue più recenti hanno sostituito quelle più vecchie, le lingue più vecchie hanno continuato a essere utilizzate nel mondo accademico e per gli affari ufficiali. Alla fine, le lingue radice furono usate solo nei templi, dove sarebbero sopravvissute qualche secolo in più.