Cos’è la poliomielite?

La poliomielite o polio è una malattia infettiva virale acuta. Si diffonde attraverso l’affollamento, le condizioni impure e l’igiene impropria dei fluidi di scarico. All’inizio del XX secolo, questa malattia ha devastato molte popolazioni in tutto il mondo; grazie ai vaccini sviluppati a metà del secolo, è raro nei paesi del primo mondo. Sfortunatamente, la mancanza di una vaccinazione completa nei paesi in via di sviluppo rende la poliomielite un problema ricorrente in queste aree del mondo.

L’infezione è causata dal poliovirus, un virus che attacca il tratto digestivo negli esseri umani. Esistono tre classi di malattia e la più lieve, di tipo tre, rappresenta la maggior parte delle infezioni. Il paziente può provare una sensazione generale di malessere e sintomi simil-influenzali, ma potrebbe anche non rendersi conto che questi sintomi sono il risultato di un’infezione da poliomielite. Nei casi più gravi, il virus entra nel flusso sanguigno e inizia a moltiplicarsi rapidamente, causando problemi di salute più gravi.

Una forma più aggressiva di poliomielite si concentra sul midollo spinale. Provoca una condizione nota come meningite asettica, che può essere molto grave. Il paziente manifesta i classici sintomi della meningite, come febbre e torcicollo, ma i sintomi sono causati dal virus invece che dai batteri e dai virus più comunemente associati alla malattia meningococcica. Può essere trattata mantenendo il paziente idratato e riposato, su un letto solido.

Il tipo più grave di poliomielite è associato alla paralisi. Circa l’1% dei casi si tradurrà in una condizione chiamata paralisi flaccida, in cui il virus interrompe i segnali muscolari, causando l’allentamento e la debolezza dei muscoli. In alcuni casi, il corpo può riprendersi naturalmente, facendo crescere nuove cellule nervose per sostituire quelle danneggiate. In altri casi, può risultare una paralisi permanente o una deturpazione. Se la poliomielite raggiunge il cervello o i polmoni, può essere fatale, poiché farà smettere di respirare il paziente. Per la sopravvivenza può essere necessaria una terapia più aggressiva, come mettere il paziente su un ventilatore.

Quando si verifica un’epidemia di poliomielite, un’igiene adeguata è fondamentale. La malattia ha un periodo di incubazione da tre a 12 giorni, quindi i membri di una famiglia potrebbero già averla. Per prevenire la diffusione della malattia, l’acqua dovrebbe essere bollita prima di bere e la casa dovrebbe essere tenuta scrupolosamente pulita. Una volta che a un paziente è stato diagnosticato il virus, può affrontare un lungo periodo di terapia fisica, se l’infezione assume una forma paralitica.

Nel 1955, Jonas Salk sviluppò un vaccino per la poliomielite, utilizzando un virus disattivato. Albert Sabin seguì nel 1963 con un vaccino attivo orale facile da somministrare, che è anche molto efficace. Di conseguenza, la vaccinazione di routine contro questa malattia è standard in molti paesi.