Cos’è La Primavera?

La Primavera è il titolo di un famoso dipinto del maestro rinascimentale italiano Sandro Botticelli. Raffigura una serie di figure della mitologia greca. Molte di queste figure potrebbero essere state modellate sui contemporanei o benefattori di Botticelli, una pratica comune all’epoca. L’esatto significato del dipinto del 1482 è stato oggetto di dibattiti in corso tra studiosi e critici d’arte. La Primavera è considerato uno dei capolavori dell’arte rinascimentale.

Il vero nome di Botticelli era Alessandro di Mariano di Vanni Filipepi. È cresciuto a Firenze, in Italia, che è stato il punto di partenza della rivoluzione culturale e artistica conosciuta come il Rinascimento. I capolavori di Firenze includevano l’affresco della Trinità di Masacchio, il primo dipinto ad utilizzare la prospettiva, che crea l’illusione della profondità su una superficie piana. Botticelli è stato apprendista come orafo prima di dedicarsi alla pittura. Nel 1470, si era affermato come acclamato pittore di ritratti e scene religiose.

Poco si sa per alcune delle circostanze che circondano il dipinto di La Primavera. Fu creato per la famiglia dei Medici, che erano ricchi patroni, o sostenitori, di molti scultori e pittori fiorentini. Guiliano de Medici e la sua amante Simonetta Vespucci sono considerati i probabili modelli per gli dei greci Mercurio e Venere nel dipinto. “Primavera” è la parola italiana per “primavera”. Secondo alcuni studiosi, ciò suggerisce che il dipinto potrebbe essere stato commissionato come regalo di matrimonio o battesimo.

La Primavera è alta più di sei piedi (2 m) e larga 10 piedi (3 piedi), il che significa che le nove figure ritratte sono approssimativamente a grandezza naturale. Si ritiene che le figure siano Mercurio, le Tre Grazie, Venere, Cupido, Flora, Clori e Zefiro, disposte in un aranceto. Il dipinto sembra ispirato a un classico verso del poeta romano Lucrezio, che sarebbe stato familiare a Botticelli e al suo pubblico. La poesia descrive come Chloris, una ninfa, fu rapita dal dio del vento Zefiro e trasformata in Flora, la dea della primavera. Questa idea del significato del dipinto è per lo più congettura, dal momento che nessun record sopravvive per descrivere l’intento di Botticelli o dei suoi avventori.

Il dipinto estremamente dettagliato è appeso per anni in un’anticamera nelle dimore dei Medici ricchi d’arte. Fu uno dei tanti capolavori creati da Botticelli nel 1480, tra cui la celebre Nascita di Venere, che ritrae la dea nuda in piedi su una conchiglia gigante. Lo stile di Botticelli cadde in disgrazia subito dopo la sua morte nel 1510, e molti dei suoi dipinti furono dimenticati o ignorati fuori dalla sua nativa Italia fino al XIX secolo. A quel tempo, un risveglio di interesse per l’arte rinascimentale ha portato a un nuovo apprezzamento della Primavera. Dal 1919, è stato esposto nella Galleria degli Uffizi di Firenze.