La tiroidite di Hashimoto, chiamata anche tiroidite linfocitica cronica, è la prima malattia ad essere classificata come un disturbo immunitario, dal medico giapponese Hakaru Hashimoto, nel 1912 in Germania. È caratterizzato dalla distruzione della ghiandola tiroidea da parte del sistema immunitario del corpo. Risulta in ipotiroidismo, o produzione insufficiente di ormoni tiroidei, con brevi periodi di ipertiroidismo, o sovrapproduzione di ormoni tiroidei.
Le cause della tiroidite di Hashimoto non sono ben comprese, ma spesso c’è una componente genetica. Colpisce circa una persona su mille ed è da dieci a 20 volte più comune nelle donne. La maggior parte dei pazienti ha un’età compresa tra 45 e 65 anni.
La tiroidite di Hashimoto provoca sintomi associati ad altri disturbi della tiroide, tra cui aumento di peso, costipazione, crampi addominali, colesterolo alto, ipoglicemia o ipoglicemia, sensazione di pizzicore nella pelle, sensibilità al caldo e al freddo, debolezza muscolare, affaticamento, velocità o lentezza anormalmente battito cardiaco, emicrania, perdita di capelli, infertilità, perdita di memoria, attacchi di panico e mania. Se non trattata, può causare insufficienza muscolare, inclusa l’insufficienza cardiaca. L’ormone tiroideo controlla il metabolismo, o il ritmo di tutti i processi del corpo, quindi quantità anormali dell’ormone causano una vasta gamma di problemi.
A causa dei sintomi psicologici, la tiroidite di Hashimoto viene spesso erroneamente diagnosticata come depressione, sindrome premestruale (PMS). A volte viene anche erroneamente diagnosticato come bipolare o disturbo d’ansia. L’identificazione degli anticorpi anti-tiroide può aiutare a diagnosticare correttamente la tiroidite di Hashimoto.
La tiroidite di Hashimoto viene trattata sostituendo l’ormone tiroideo con levotiroxina somministrata per via orale o con estratto di tiroide essiccato. Il paziente deve seguire il trattamento per tutta la vita nella maggior parte dei casi. È importante mantenere i livelli corporei di ormone stimolante la tiroide, che è secreto dalla ghiandola pituitaria, ma controlla la produzione della tiroide. L’ormone stimolante la tiroide non deve superare 3.0 µIU/mL in un paziente con tiroidite di Hashimoto, altrimenti l’aumento dell’attività tiroidea potrebbe causare una reazione immunitaria antitiroide.