L’epilessia refrattaria è un disturbo convulsivo che resiste al trattamento farmacologico. C’è un certo dibattito tra clinici e ricercatori su come definire l’epilessia refrattaria. Di conseguenza, questo termine viene utilizzato in vari modi e quando l’epilessia di un paziente viene descritta come refrattaria, resistente o non responsiva, può essere consigliabile chiedere maggiori dettagli sul significato della diagnosi. Ciò aiuterà il paziente a comprendere le conclusioni tratte da un operatore sanitario.
Le convulsioni non sono rare nella popolazione generale. Le persone possono sperimentare un singolo attacco una volta e mai più, specialmente nella prima infanzia. In altre persone, le convulsioni si trasformano in epilessia, un disturbo che ha diverse forme. L’epilessia è classificata in base ai tipi di crisi che la persona sperimenta e può anche essere classificata in base alla risposta al trattamento.
In alcuni pazienti, le convulsioni persistono nonostante l’uso di diversi farmaci antiepilettici. In questi casi, si dice che il paziente ha l’epilessia refrattaria. Alcuni medici applicano questa diagnosi quando il paziente manifesta una singola ricaduta convulsiva entro un determinato periodo di tempo. Altri possono diagnosticare un paziente con epilessia refrattaria se non si notano differenze evidenti tra i farmaci. Se un paziente sperimenta meno convulsioni durante l’assunzione di farmaci, il paziente non sarà visto come un non-responder perché sta effettivamente rispondendo, anche se in modo imperfetto, ai farmaci.
È possibile che un paziente con epilessia refrattaria inizi a rispondere ai farmaci e migliori. Al contrario, i pazienti che stanno bene con i farmaci possono ricadere e sviluppare epilessia refrattaria. Il trattamento dei pazienti con epilessia è complicato dalla mancata osservanza dei regimi farmacologici. Un paziente che non assume farmaci come indicato può avere convulsioni e se il paziente non è onesto riguardo alla non conformità, il medico può essere portato a credere che il paziente abbia l’epilessia refrattaria.
Le persone con insorgenza precoce di convulsioni, ritardi nello sviluppo, esami neurologici anormali, gruppi di crisi epilettiche e diversi cicli di convulsioni prima dell’inizio del trattamento sono a maggior rischio di epilessia refrattaria. I pazienti con epilessia che non rispondono al trattamento farmacologico possono essere candidati a trattamenti come dieta chetogenica, chirurgia dell’epilessia o stimolazione del nervo vago. Questi trattamenti possono essere esplorati come possibili opzioni una volta che diventa evidente che un paziente non risponde a più farmaci antiepilettici. Di solito tali pazienti frequentano cliniche per le crisi epilettiche e ricevono cure da uno specialista dell’epilessia che può fornire accesso alle ultime ricerche e opzioni di trattamento.