Turiya è un termine hindi che descrive uno stato di realtà assoluta, che trascende tutte le altre esperienze e rilascia una coscienza completamente pura. Turiya è uno stato trascendente di risveglio, e allo stesso tempo è uno stato sempre presente, alla base di tutti gli altri stati di coscienza.
La coscienza può essere vista come avente tre stati comuni. Il primo stato è quando la mente è sveglia, ed è chiamato in sanscrito jagrata. In questo stato il soggetto, persona nel mondo, interagisce con l’oggetto che è il mondo fisico. Lo stato di veglia è ciò che la maggior parte di noi sperimenta nella stragrande maggioranza della nostra vita, con la nostra mente cosciente che interpreta le cose che vediamo ed elabora il mondo materiale istante per istante.
Il secondo stato di coscienza è quello del sonno onirico, o svapna. Questo è quando siamo addormentati, ma le nostre menti sono ancora impegnate a livello cosciente con il mondo mentale. Il sonno onirico è visto come un corollario della veglia, con la mente cosciente che interagisce ancora direttamente con un mondo, anche se il mondo del sonno. Sia jagrata che svapna possono essere visti come fondamentalmente dualistici, con un soggetto che interpreta gli oggetti, o uno stato dell’Io che interagisce con quello al di fuori del sé.
Il terzo stato della coscienza comune è quello del sonno senza sogni, o susupti. In susupti la mente cosciente non sembra essere presente, in quanto non vi è alcun soggetto che interagisce con gli oggetti. In questo senso, susupti è visto come uno stato di coscienza non dualistico. Si dice ancora che sia cosciente, tuttavia, perché il solo riconoscimento che non si sta sognando mostra una comprensione del sé. Proprio come dire che non hai sentito niente in una stanza silenziosa mostra che c’è qualcuno da ascoltare, o dire che non hai visto niente al buio mostra che c’è qualcuno da vedere, così è il riconoscimento che hai sognato che niente era visto come un riconoscere che c’era qualcuno che stava sognando o che non stava sognando.
Al contrario, turiya è visto come uno stato di coscienza al di là dei tre stati normali. A volte è chiamato semplicemente il quarto stato, ed è sia al di sotto che al di sopra degli altri tre stati. Turiya è l’incarnazione della coscienza stessa, non una sua manifestazione. È la totalità di tutto e le sorgenti da cui scaturisce tutta la coscienza. Allo stesso tempo, turiya è più di un semplice concetto di tutto. Nella Mandukya Upanishad è detto che turiya non è ciò che è cosciente dell’oggettivo, né del soggettivo, né di entrambi, né semplicemente coscienza, né tutta la sensibilità, né tutta l’oscurità. È “invisibile, trascendente, l’unica essenza della coscienza di sé, il completamento del mondo”.
Gli yogi cercano di realizzare pienamente lo stato di turiya attraverso la pratica, impegnandosi nella risonanza sonora, negli esercizi di respirazione e nelle forme del corpo. Turiya yoga enfatizza una completa libertà, rifiutando forza e potere e abbracciando invece l’ideale di un’armonia universale che si può imparare a risuonare all’interno.