Perché il governo tibetano è in esilio?

L’amministrazione centrale tibetana (CTA), nota anche come governo tibetano in esilio, afferma di rappresentare il governo del Tibet dalla sua sede a Dharamsala, in India. Nessuna nazione riconosce il CTA come un governo formale e continua a negoziare con la Cina per ottenere uno status semi-autonomo. Oltre al suo lavoro politico, il CTA fornisce anche una serie di servizi per i tibetani in tutto il mondo. Sebbene un tempo fosse associato al movimento per l’indipendenza del Tibet, i due ora hanno obiettivi diversi.

Motivo dell’esilio

Il governo tibetano in esilio si è formato dopo che la Cina ha occupato il Tibet nel 1951 e l’ha annesso alla Repubblica popolare cinese (RPC). Il Tibet aveva dichiarato l’indipendenza nel 1912 e, sebbene la sua indipendenza non fosse formalmente riconosciuta da molti paesi, aveva operato autonomamente per quasi quattro decenni. Prima del 1912, la Cina aveva controllato l’area praticamente ininterrottamente dall’inizio del 1700, che fu la base per la sua annessione. Il leader del Tibet, il Dalai Lama, se ne andò dopo una vasta rivolta nel 1959 e si recò in India, dove formò il CTA.

Obiettivi e azioni
L’obiettivo principale del CTA è vedere il Tibet ottenere l’autonomia nei suoi affari amministrativi. Non vuole governare il Tibet stesso; ma piuttosto, vuole vedere un governo nominato dai tibetani nella regione invece di uno nominato dai cinesi. Spera anche di mantenere viva la cultura tibetana, cosa che fa ospitando eventi culturali e religiosi e creando scuole per tibetani che vivono fuori dall’area.

Oltre a ciò, l’organizzazione ospita anche conferenze ed eventi per focalizzare l’attenzione del mondo sulla questione dell’autonomia del governo tibetano, preservare l’ambiente naturale dell’area e aiutare lo sviluppo del Tibet. Il Dalai Lama ha viaggiato in tutto il mondo sia come leader religioso che come capo del governo tibetano in esilio. Gli sforzi del CTA sono ostacolati dal fatto che deve ancora essere riconosciuto come governo formale, nonostante il dibattito mondiale sullo status dei tibetani.

Structure
Il CTA include un gabinetto completo con funzionari che si concentrano su questioni come l’istruzione, il servizio pubblico, la religione, la cultura, la salute, le finanze e la sicurezza. Comprende anche un parlamento e nel 2001 i tibetani di tutto il mondo hanno eletto un primo ministro, il professor Venerabile Samdhong Rinpoche. La struttura del governo tibetano in esilio è progettata secondo principi democratici, nel tentativo di dimostrare che il Tibet è una società modernizzata e che il governo potrebbe governare giustamente se fosse restaurato.

Movimento per l’indipendenza tibetana
Il CTA non è più strettamente coinvolto con il movimento per l’indipendenza tibetana, che vuole che il Tibet sia una nazione libera e indipendente. La posizione ufficiale del CTA è che il Tibet dovrebbe avere un certo grado di autonomia, ma rimanere parte della Cina. Molti nel governo vogliono che abbia poteri simili a Hong Kong, Macao o Xinjiang.