Potrebbe essere possibile far rivivere specie estinte, come in Jurassic Park?

La risposta breve: per gli insetti è molto probabile, per gli animali più grandi e più vecchi potrebbe essere difficile. Gli scienziati hanno isolato con successo il DNA da un tonchio di 120-135 milioni di anni trovato nell’ambra libanese, lo hanno amplificato usando la reazione a catena della polimerasi (PCR) e lo hanno sequenziato. Non il suo intero codice genetico, ma porzioni di esso. Questa informazione genetica è stata confrontata con i tonchi moderni per l’analisi filogenetica. Questo non è il revival di specie estinte, ma è un passo molto importante in quella direzione.

Ci sono una serie di sfide tecniche nel tentativo di far rivivere le specie estinte, ma nessuna sembra impossibile da superare. Il passo più difficile è trovare abbastanza DNA intatto. Poiché l’ambra è organica e sigilla gli insetti intrappolati in un recinto ermetico, la degradazione del materiale genetico è piuttosto lenta. Nei fossili tipici, rimane poco o nessun materiale organico, perché il fossile non è il materiale organico stesso, ma limi inorganici che sostituiscono il materiale organico mentre si decompone. Fino al 2005, si pensava che la fossilizzazione sostituisse sempre il materiale originale, ma le scoperte sui tessuti molli del Tyrannosaurus Rex, inclusa l’individuazione delle proteine ​​di collagene originali, hanno sconvolto questa saggezza comune.

Far rivivere le specie estinte richiederebbe la ricerca di grandi porzioni del materiale genetico originale. Per le specie del Pleistocene, come mammut, orsi delle caverne, lupi crudeli e persino Neanderthal, sono disponibili tessuti molli e alcuni scienziati hanno persino compiuto sforzi per il sequenziamento. Ciò richiede spesso più campioni, poiché è probabile che nessun singolo campione contenga l’intera sequenza di DNA non contaminato. In Jurassic Park, le lacune nel DNA di dinosauro sono state sostituite con segmenti di DNA di rana, ma questo è problematico perché si presume che gli scienziati sapessero quali geni di dinosauro corrispondessero a quali geni di rana si stavano unendo. Con l’avanzare della genetica, diventerà più facile creare queste ipotesi, anche se è probabile che siano ancora necessarie porzioni sostanziali del materiale genetico originale.

C’è consenso tra gli scienziati sul fatto che la rinascita delle specie del Pleistocene, in particolare dei Neanderthal, sia completamente fattibile e solo una questione di tempo. Se l’intero genoma può essere sequenziato, può essere sintetizzato e iniettato in una cellula uovo fecondata su una specie correlata (come gli uccelli), quindi coltivata in un uovo artificiale o in un utero. In precedenza era visto come una sfida creare un uovo artificiale adatto, ma più recentemente gli scienziati stanno sviluppando un ambiente che dovrebbe funzionare per allevare quasi tutti gli embrioni.

Prima di vedere rivivere specie antiche come i dinosauri, è probabile che vedremo specie del Pleistocene. La possibilità di far rivivere specie estinte solleva molte questioni etiche, ma la curiosità umana è così grande che sembra improbabile che la tecnologia venga trattenuta a lungo se è tecnologicamente fattibile.