Coumadin®, il nome commerciale del warfarin, è un farmaco anticoagulante assunto da pazienti soggetti a trombosi venosa profonda (TVP) o altri disturbi vascolari. La vitamina K, una vitamina liposolubile che l’organismo immagazzina in quantità limitate, è l’antidoto per il sovradosaggio di Coumadin®; contribuisce anche alla salute vascolare e ossea. I pazienti devono evitare cibi che contengono vitamina K durante l’assunzione del farmaco. I pazienti Coumadin® dovrebbero avere un avviso medico sulle loro persone in caso di problemi durante la terapia, in modo che l’antidoto possa essere somministrato rapidamente.
Un antidoto agisce in opposizione a una sostanza, invertendo il suo effetto. La somministrazione di vitamina K come antidoto per Coumadin® viene solitamente eseguita per via orale, a meno che il sanguinamento non sia critico. In questo caso, l’antidoto viene somministrato per via endovenosa, lentamente a 5-10 milligrammi in un periodo di trenta minuti. Viene anche somministrata una trasfusione di plasma per sostituire i liquidi persi in caso di forti emorragie.
La vitamina K consente ai fattori della coagulazione nel sangue di funzionare correttamente. Senza di essa, le proteine non si aggregano e il rischio di emorragia aumenta. Il corpo non accumula gran parte della vitamina, quindi un processo chiamato ciclo della vitamina K la riutilizza. Coumadin® interrompe il ciclo e provoca carenza di K, che inibisce la formazione di TVP e altri trombi. Test regolari per il tempo di protrombina possono rilevare un’overdose prima che diventi grave, quindi gli operatori sanitari possono somministrare l’antidoto per Coumadin®.
L’equilibrio è difficile da mantenere e i pazienti che assumono Coumadin® idealmente non dovrebbero ingerire più di 90-120 mcg al giorno di alimenti o integratori ricchi di vitamina K. Un sovradosaggio di warfarin si verifica se il paziente ne assume troppo o se si verifica una perdita di peso durante il trattamento. I sintomi di un sovradosaggio includono lividi eccessivi, sangue nelle urine o nelle feci e sanguinamento anomalo da eventuali ferite esterne, naso o gengive. Questa è un’emergenza medica che richiede l’intervento immediato e la somministrazione dell’antidoto per Coumadin®.
Oltre al problema della coagulazione, la vitamina K può contribuire alla mineralizzazione ossea. Sono state identificate diverse proteine dipendenti da K, tra cui l’osteocalcina, la proteina Gla della matrice (MGP) e la proteina S. L’osteocalcina funziona con la vitamina D e può coinvolgere anche la K. Un’altra proteina della vitamina K identificata nel 1993, Gas6, potrebbe avere qualcosa a che fare con la crescita cellulare. Il K dietetico si trova negli spinaci, nei cavoli, nei broccoli e negli oli di oliva e di colza.
Gli operatori sanitari raccomandano spesso di evitare cibi ricchi di vitamina K durante la terapia con warfarin poiché possono rendere inefficace Coumadin®. I pazienti devono essere monitorati regolarmente per garantire che il livello del farmaco non salga troppo, mettendoli a rischio di gravi emorragie. Dovrebbero anche indossare un braccialetto o un ciondolo di allerta medica e portare sempre con sé una scheda di allerta medica. Se somministrato rapidamente, l’antidoto per Coumadin® può invertire un sovradosaggio prima che si verifichi un’emorragia fatale.