Che cos’è l’istiocitosi sinusale?

L’istiocitosi sinusale, da non confondere con “istiocitosi sinusale con linfoadenopatia massiva”, è un termine medico che descrive un aumento degli istiociti benigni nei seni periferici e midollari dei linfonodi. L’istiocitosi sinusale è un reperto comune nei linfonodi. È un sintomo benigno che è spesso associato a infezioni.
“Istiocitosi” si riferisce a una classe di condizioni caratterizzate dall’eccessiva produzione e accumulo di istiociti, che sono un benefico macrofago autoimmune rilasciato dalle cellule del litorale che rivestono la parete endoteliale interna dei linfonodi. I linfonodi sono piccoli organi cavi a forma di palla che sono distribuiti in tutto il sistema immunitario reticolato del corpo umano. All’interno dei seni linfatici, le cellule immunitarie come gli istiociti fungono da filtro o trappola per particelle estranee e agenti patogeni. L’infiammazione di un linfonodo è abbastanza comune, in particolare quando si combatte un’infezione.

Come accennato, l’istiocitosi sinusale è un sintomo e il trattamento dipenderà dalla causa sottostante, nella maggior parte dei casi, un’infezione. Se è causato da un’infezione, i medici consiglieranno il miglior trattamento basato sull’agente patogeno, come gli antibiotici.

A causa della somiglianza nel nome, l’istiocitosi sinusale viene talvolta confusa con l’istiocitosi sinusale con linfoadenopatia massiva (SHML). Chiamata anche malattia di Rosai-Dorfman, è una rara malattia umana di causa sconosciuta. Di solito è indicato dal gonfiore delle ghiandole linfatiche sottocutanee o nei tessuti profondi. Colpisce prevalentemente i giovani, in particolare durante i primi due decenni di vita. È spesso benigno anche se a volte cronico e, in casi più rari, può metastatizzare in altre parti del corpo attraverso i vasi del sistema linfatico. Da quando è stata identificata per la prima volta nel 1969, una cura efficace è stata elusiva e la maggior parte dei medici raccomanda un’attenta osservazione clinica senza alcun trattamento per la possibilità di un’autoguarigione spontanea.