L’ariboflavinosi è una condizione caratterizzata da una carenza di riboflavina. È anche chiamato iporiboflavinosi. Inizialmente, l’ariboflavinosi era conosciuta con il termine latino pellagra sin pellagra, che significa “pellagra senza pellagra”. Questo perché la condizione genera segni simili alla pellagra, che è una carenza di niacina o vitamina B3.
La riboflavina, nota anche come lattoflavina o vitamina B2, è responsabile della promozione della crescita nell’uomo. Può essere trovato in alimenti come latte, uova e verdure a foglia verde. Pertanto, l’ariboflavinosi è solitamente legata al consumo di quantità limitate di alimenti contenenti riboflavina.
Più nello specifico, l’ariboflavinosi è associata alla malnutrizione proteico-energetica, che indica un apporto inadeguato di proteine. Questa forma di malnutrizione include kwashiorkor e marasma; quest’ultimo è simile al kwashiorkor ma con un apporto calorico insufficiente. L’ariboflavinosi tende a manifestarsi nelle regioni in cui le persone dipendono da alimenti che mancano di riboflavina o non consumano abbastanza alimenti contenenti riboflavina. Ad esempio, alcuni paesi dell’Asia e dei Caraibi hanno diete che comprendono principalmente alimenti come riso o mais, articoli che non contengono affatto riboflavina. La malnutrizione proteico-energetica è più grave in alcuni paesi africani.
Alcuni medici hanno citato l’alcolismo come causa dell’ariboflavinosi. Questo perché bere eccessivo può distruggere il fegato, dopo di che l’organo danneggiato non è in grado di utilizzare correttamente la riboflavina. È noto anche che i farmaci antiretrovirali o i farmaci usati per il trattamento dell’infezione da retrovirus come il virus dell’immunodeficienza umana (HIV) innescano la carenza di riboflavina. Una dieta inadeguata, tuttavia, rimane la causa principale dell’ariboflavinosi.
Una persona con l’ariboflavinosi ha tipicamente una cheilite angolare, che è caratterizzata da lesioni agli angoli della bocca o alle labbra; e stomatite, o infiammazione del rivestimento mucoso della bocca. Altri sintomi della condizione includono lingua rosso violaceo chiaro, mal di gola e occhi iniettati di sangue o prurito. In casi più estremi, il paziente potrebbe avere anemia o una riduzione del numero dei globuli rossi; o dermatite seborroica, una condizione infiammatoria cutanea caratterizzata da pelle con squame bianche o gialle a scaglie.
L’ariboflavinosi può essere conquistata da chi ne soffre bilanciando la dieta con cibi ricchi di riboflavina. In alcuni casi, i medici possono prescrivere dosi supplementari di vitamina B2 o combinarla con altre vitamine. L’Institute of Medicine, un’organizzazione non governativa senza fini di lucro sotto l’Accademia nazionale delle scienze degli Stati Uniti, raccomanda un intervallo giornaliero di riboflavina compreso tra 1.1 e 1.3 milligrammi per gli adulti sani.