Mibefradil era un farmaco che una volta era approvato per il trattamento dell’angina e dell’ipertensione. Il farmaco non è più disponibile a causa dell’evidenza di gravi interazioni farmacologiche. La società sanitaria globale, F. Hoffmann–La Roche Ltd. con sede in Svizzera, ha prodotto e commercializzato il farmaco con il marchio Posicor.
Il farmaco mibefradil è classificato come bloccante dei canali del calcio. Ciò significa che passa attraverso i canali di membrana del corpo progettati specificamente per il calcio, più specificamente i canali T e L del calcio, e rallenta il movimento di questo elemento chimico. Questo riduce la quantità di calcio nei vasi sanguigni, che aiuta a rilassarli e a fornire al cuore sangue più ricco di ossigeno.
Questo processo aiuta notevolmente a scongiurare l’angina pectoris, che è il dolore al petto che si verifica quando il cuore non riceve abbastanza ossigeno. Angina trae le sue radici dalla parola greca anknone, che significa strangolamento, e pectoris è collegata alla parola latina per petto, pectus. L’angina è considerata un preludio all’infarto del miocardio o infarto. Pertanto, con più ossigeno fornito ai muscoli del cuore, il carico di lavoro dell’organo è notevolmente ridotto.
Le persone usavano anche il mibefradil per trattare l’ipertensione, che è caratterizzata da ipertensione. Come l’angina, l’ipertensione è uno dei fattori di rischio dell’infarto. Il farmaco, tuttavia, è stato utilizzato per controllare l’ipertensione, non per curarla.
Durante il suo ciclo di produzione, Roche produceva e vendeva tipicamente il mibefradil in compresse da 50 o 100 milligrammi. Il farmaco era destinato alla somministrazione orale, con un dosaggio raccomandato di 50 mg una volta al giorno. Gli effetti collaterali più comuni di mibefradil includevano dolore addominale, vertigini, mal di testa, affaticamento, congestione nasale, nausea e gonfiore delle gambe. Segni più gravi, più rari, includevano difficoltà respiratorie, svenimenti, eruzioni cutanee e battito cardiaco rallentato.
Nell’agosto 1997, la Food & Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti ha approvato il mibefradil. Lo ha inserito nella categoria di gravidanza di fascia media C del suo sistema di classificazione per il livello di danno che i prodotti farmaceutici pongono alle gravidanze. Gli studi sugli animali, che hanno comportato la somministrazione di 39 mm di mibefradil, hanno mostrato che il farmaco era associato a una serie di difetti come gravidanze prolungate, parto difficile, nati morti e anomalie scheletriche. Nonostante i suddetti rischi, la FDA ha indicato i benefici del farmaco come un fattore prioritario in alcuni casi. Roche, tuttavia, ha ritirato volontariamente il mibefradil dal mercato farmaceutico l’8 giugno 1998, adducendo interazioni farmacologiche potenzialmente pericolose con 25 farmaci.