Una gamba da corsa protesica è un dispositivo utilizzato da atleti disabili che hanno perso la parte inferiore di una gamba. Questo dispositivo permette all’atleta di correre normalmente, anche con parte della gamba mancante. La protesi è a forma di J e solitamente realizzata in fibra di carbonio. La gamba stessa si inserisce in un’imbracatura o gabbia che avvolge strettamente la parte restante della gamba che è stata amputata, e il corridore è quindi in grado di adattare il dispositivo comodamente alla gamba per l’uso.
La fibra di carbonio che comprende la gamba da corsa protesica si flette abbastanza da assorbire lo shock del corpo che scende verso il suolo, ma è abbastanza rigida da evitare che si spezzi o si pieghi troppo durante il normale utilizzo. Il dispositivo consente al corridore di completare una normale falcata di corsa senza l’utilizzo di un’intera gamba; la protesi della gamba da corsa è adatta solo per gli amputati le cui gambe sono state rimosse sotto il ginocchio, tuttavia, poiché la flessione del ginocchio è ancora necessaria per una normale falcata di corsa. La fibra di carbonio creerà anche una certa propulsione in avanti, il che significa che il dispositivo aiuta a spingere il corpo in avanti proprio come farebbe il piede umano.
I doppi amputati possono anche usare una gamba da corsa protesica; una protesi verrà montata su ciascuna gamba, consentendo alla persona di correre normalmente nonostante l’assenza di gambe inferiori. Il corridore sarà in grado di bilanciarsi e ruotare, il che rende possibile il movimento eretto. Alcuni critici del dispositivo hanno sostenuto che la gamba da corsa protesica offre a un corridore disabile un vantaggio ingiusto rispetto agli atleti con le gambe. Sono state avanzate argomentazioni sul fatto che il corridore disabile spenderà meno energia in generale durante il processo di corsa rispetto a qualcuno che corre senza le protesi, ma tali lamentele non sono state dimostrate essere vere o false.
Alcune persone sostengono anche che la falcata in corsa dell’amputato sarà ulteriormente aiutata perché la forma a J della gamba protesica in corsa preverrà il movimento eccessivo verso l’alto comune nella normale falcata umana. In altre parole, gli avversari sostengono che i corridori disabili hanno un vantaggio meccanico rispetto agli altri corridori e quindi non dovrebbero competere nella stessa categoria. I corridori ricreativi non sono interessati da questo argomento e questi punti saranno effettivamente considerati vantaggi dalla maggior parte dei corridori; meno movimento in eccesso significa meno energia spesa, che può tradursi in un allenamento più efficiente e corse più lunghe.