Quali sono i diversi metodi di autolesionismo?

I metodi di autolesionismo possono variare drasticamente, anche se gli esperti ritengono che tagliare o grattare rimanga il metodo più comune per infliggere autolesionismo tra coloro che praticano questo comportamento. Le persone che si tagliano o si graffiano potrebbero usare lamette da barba, pezzi affilati di vetro rotto, le proprie unghie o altri strumenti in grado di infliggere tali ferite. Altri metodi autolesionisti possono includere bruciare con sigarette o fonti di fiamme, colpirsi, pizzicarsi fino al punto di ecchimosi o rompersi la pelle, strapparsi i capelli o strapparsi le croste. Alcune persone che praticano l’autolesionismo potrebbero scagliare i loro corpi contro i muri o altre superfici dure, o potrebbero prendere a pugni queste superfici. I metodi di autolesionismo possono includere anche l’inserimento di oggetti estranei, come pezzi di filo o di vetro, sotto la pelle, l’ingestione di sostanze tossiche o potenzialmente tossiche, il sovradosaggio di farmaci da banco o il consumo di oggetti non commestibili.

Graffiare, tagliare e bruciare possono essere tra i metodi di autolesionismo più comuni. Alcune persone si autolesionano strappando le croste, in modo che le loro ferite guariscano lentamente o non guariscano affatto. Colpirsi, lanciarsi contro superfici dure o prendere a pugni superfici dure servono anche come metodi di autolesionismo per alcuni.

Metodi meno comuni di autolesionismo possono includere la deglutizione di oggetti non commestibili o sostanze che potrebbero essere tossiche. Queste sostanze spesso includono farmaci da banco. Le persone che si autolesionano ingerendo sostanze tossiche o oggetti non commestibili spesso non tentano il suicidio, anche se il comportamento potrebbe essere potenzialmente fatale. Molti semplicemente non si rendono conto che ingerire queste sostanze, droghe o oggetti potrebbe ucciderli.

La maggior parte delle persone che si fanno del male non intendono farsi del male grave. Gli esperti in genere non classificano i comportamenti autolesionisti come comportamenti suicidi, poiché molte persone che praticano l’autolesionismo non hanno pensieri o sentimenti suicidi. Le persone che si autolesionano generalmente lottano con emozioni dolorose che non sanno come esprimere, o sentono di non poter esprimere. Le persone che praticano l’autolesionismo spesso affermano che il dolore fisico che provano durante l’atto li aiuta a far fronte più facilmente al loro disagio emotivo.

La maggior parte degli esperti concorda sul fatto che le persone che praticano metodi di autolesionismo stanno tentando di affrontare circostanze ed esperienze di vita spiacevoli e spesso dolorose. Queste persone sono tipicamente giovani e non hanno le capacità di coping per affrontare i loro sentimenti dolorosi in modi non autolesionisti. Eventi e circostanze che possono portare a comportamenti autolesionisti possono includere abusi sessuali su minori, stupro, violenza domestica, depressione, sentimenti di scarsa autostima e disturbi d’ansia. Sebbene la maggior parte delle persone che praticano l’autolesionismo siano adolescenti, il comportamento può continuare nell’età adulta senza trattamento.