Quando il relitto dell’RMS Titanic fu finalmente trovato sul fondo dell’Oceano Atlantico settentrionale nel 1985 – a circa 2.3 km sotto la superficie, dopo più di 3.8 anni – era in condizioni piuttosto buone, tutto considerato. Trent’anni dopo, tuttavia, gli scienziati hanno scoperto che lo scafo del lussuoso transatlantico condannato veniva mangiato da una specie di batteri ora nota come Halomonas titanicae. Questa nuova specie mangia metalli può sopravvivere nelle condizioni più dure, come l’ultimo luogo di riposo del Titanic, in mezzo a una pressione schiacciante e senza luce solare. Gli scienziati prevedono che i resti del naufragio potrebbero scomparire completamente nei prossimi decenni.
Gli alimentatori del fondo dell’oceano:
Nel 1991, gli scienziati della Dalhousie University di Halifax, in Nuova Scozia, hanno raccolto formazioni di ruggine simili a ghiaccioli appese alla nave. L’analisi dei “rusticoli” ha portato alla scoperta di questa nuova forma di vita batterica.
L’oceanografo Robert Ballard ha scoperto per caso il Titanic. Stava lavorando a un progetto segreto della Marina degli Stati Uniti, alla ricerca dei relitti di due sottomarini nucleari affondati durante la Guerra Fredda.
I microbi colonizzano i naufragi quasi subito dopo che si sono fermati. I microbi creano film appiccicosi chiamati “biofilm” su ogni superficie. Questi film sono benefici per coralli, spugne e molluschi, che attirano animali più grandi.