Nella loro forma più semplice, le stock option sono un contratto tra due parti che scade in un momento concordato in futuro. L’acquirente del contratto sta acquistando il diritto, ma non l’obbligo, di acquistare (un’opzione “call”) o vendere (un’opzione “put”) un’attività (il “sottostante”) a un prezzo specifico, entro o prima del concordato- alla data. Il venditore del contratto accetta l’obbligo di prendere l’altro lato della transazione.
Il primo commercio di opzioni noto risale al VII secolo a.C. Talete di Mileto ipotizzò che la raccolta delle olive dell’anno sarebbe stata particolarmente abbondante e mise un deposito su ogni frantoio nella sua regione della Grecia. Il raccolto fu enorme, la domanda di frantoi salì alle stelle e Thales vendette i suoi diritti, o opzioni, ai frantoi con un notevole profitto. La storia moderna del trading di opzioni inizia con l’istituzione nel 7 del Chicago Board Options Exchange (CBOE) e lo sviluppo del modello di prezzo delle opzioni Black-Scholes.
Le stock option sono definite da diverse caratteristiche chiave. La data di scadenza specifica quando il contratto di opzione diventa nullo. Il sottostante è l’asset su cui si basa la stock option. Il prezzo di esercizio, o prezzo di esercizio, è il prezzo al quale l’attività sottostante sarà acquistata o venduta nel caso in cui il titolare dell’opzione decida di esercitare il proprio diritto di acquisto o vendita. Le opzioni di tipo europeo sono esercitabili solo alla data di scadenza; Le opzioni di tipo americano sono esercitabili in qualsiasi momento prima della data di scadenza.
Un bancomat, o opzione at-the-money, è quello in cui il prezzo di esercizio è all’incirca lo stesso del prezzo corrente del sottostante. Un’opzione OTM, o out-of-the-money, è quella in cui il prezzo sottostante è abbastanza lontano dal prezzo di esercizio che non vi è alcun incentivo per il titolare ad esercitare il contratto. Al contrario, un’opzione ITM, o in-the-money, è quella in cui il titolare può esercitare l’opzione con profitto.
La strategia di trading di opzioni su azioni più semplice consiste nell’acquistare un’opzione call (o put) OTM se ci si aspetta un aumento (o una diminuzione) drammatico del prezzo del sottostante. Gli spread comportano l’acquisto di un’opzione e la vendita di un’altra; sono spesso utilizzati per abbassare il costo iniziale della posizione a scapito di un minor profitto massimo potenziale. Esempi di spread sono verticali, backspread, spread rialzisti e ribassisti, spread ratio, farfalle e condor.
Le opzioni su azioni consentono agli speculatori di scommettere sui movimenti del mercato senza dover scegliere una direzione al rialzo o al ribasso. Ad esempio, l’acquisto sia di una put ATM che di una call ATM darebbe al titolare l’esposizione a una mossa drammatica in entrambe le direzioni. Per questo motivo, si dice spesso che i trader di opzioni negozino la volatilità piuttosto che il prezzo.
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