Che cos’è un aggettivo graduabile?

Un aggettivo graduabile è una parola che descrive una qualità che può essere presente in quantità variabili, come “vecchio” o “fragile”. Al contrario, un aggettivo non graduabile descrive una condizione che è vera o falsa, senza vie di mezzo, come “sposato” o “ex”. Una persona potrebbe essere descritta come più o meno anziana di un’altra persona, ma non avrebbe senso dire che una persona è meno sposata di un’altra.

In generale, un aggettivo graduabile può essere modificato con avverbi relativi alla quantità, come “molto” o “abbastanza”, e può avere forme comparative e superlative. Ad esempio, qualcosa può essere “molto triste” o “un po’ triste”. La parola “triste” ha anche una forma comparativa: una storia può essere più triste di un’altra. Ha anche una forma superlativa: una terza storia può essere la più triste di tutte.

Gli aggettivi graduabili possono essere caratteristiche qualitative – misurabili – o quantitative – non misurabili. Ad esempio, “caldo” è un aggettivo graduabile perché descrive una condizione che può essere più vera o meno vera. Un giorno con un massimo di 100 ° F (37 ° C) è più caldo di un giorno con un massimo di 90 ° F (32 ° C). Gli aggettivi graduabili possono anche riferirsi a qualcosa che non può essere misurato oggettivamente, come “interessante”. Lo stesso libro può essere considerato più interessante o meno interessante a seconda di chi lo sta leggendo.

Un madrelingua inglese di solito può determinare se un aggettivo è graduabile o non graduabile considerando se ha senso con la parola “molto” usata prima di esso. I non madrelingua potrebbero trovarlo un po’ più impegnativo, dal momento che un certo numero di aggettivi sembra che dovrebbero essere gradabili, ma in realtà non lo sono. La parola “superbo”, ad esempio, significa semplicemente “davvero buono”, quindi sembra che qualcosa possa essere più o meno superbo. Grammaticamente, tuttavia, “superbo” è in realtà non graduabile.

Alcune parole possono avere più significati graduabili o non graduabili a seconda del loro contesto. Ad esempio, “liquido” ha un significato scientifico che non è graduabile. Una sostanza liquida si trova in un particolare stato della materia. D’altra parte, nell’uso non scientifico, una zuppa con un brodo molto sottile potrebbe essere considerata più liquida di una con un brodo denso.

Ci sono anche un certo numero di aggettivi che la maggior parte dei grammatici considererebbe non graduabili, ma sono spesso trattati come graduabili nell’uso comune. Ad esempio, la parola “unico” tecnicamente significa “unico nel suo genere”. Con questa definizione, dire che qualcuno ha una “voce unica” significherebbe che nessun’altra persona al mondo ha una voce come quella di quella persona. Spesso, tuttavia, “unico” è usato come aggettivo graduabile che significa “insolito” o “non comune”, come in “Ha uno stile davvero unico”. Quest’ultimo utilizzo è considerato errato nel discorso formale o nella scrittura.