Un’impresa impegnata nel commercio oltre i confini internazionali è probabile che scopra che i rischi sono maggiori dei normali rischi aziendali nel mercato interno. I rischi del commercio internazionale derivano dalla necessità di affrontare una diversa cultura aziendale e possibilmente una lingua diversa, affrontando al contempo leggi diverse in un altro paese. I rischi economici comprendono movimenti dei tassi di interesse o dei tassi di cambio, rischio di insolvenza dell’acquirente e rischio di credito. Se le merci vengono spedite all’estero, i rischi possono derivare da danni o perdita della merce, controversie contrattuali o rifiuto della merce da parte dell’acquirente. I rischi politici del commercio internazionale comprendono la possibilità di espropriazione di beni da parte di un governo straniero o cambiamenti nelle politiche governative su tariffe o quote di importazione.
Il rischio di cambio è un problema che deve essere affrontato da qualsiasi operatore internazionale. I tassi di cambio a volte fluttuano inaspettatamente e un’azienda che detiene fondi in valuta estera è aperta al rischio di una perdita di cambio. Rischi simili possono essere presentati da fattori come l’inflazione o le variazioni dei tassi di interesse nell’altro paese, rendendo le transazioni più costose per il professionista. L’uso di lettere di credito può esporre l’azienda ai rischi derivanti dall’incapacità di una banca di adempiere ai propri obblighi e le normative sul controllo dei cambi possono rendere difficile il rimpatrio dei fondi. L’acquirente straniero può rifiutare di accettare la merce, il mancato pagamento o l’insolvenza prima del completamento della transazione.
I contratti internazionali possono richiedere termini complessi che assegnano la responsabilità per il trasporto e l’assicurazione tra l’acquirente e il venditore. Nonostante la standardizzazione delle condizioni contrattuali internazionali, possono sorgere controversie in merito alle condizioni di trasporto o assicurazione o alla responsabilità per merci danneggiate o mancanti. Le procedure di risoluzione delle controversie per i contratti internazionali potrebbero non essere familiari al professionista e le procedure potrebbero non essere chiare.
Il rischio politico deve essere preso in considerazione da qualsiasi impresa impegnata nel commercio internazionale. Un governo straniero può decidere di modificare i regolamenti in relazione al commercio estero, modificare le leggi sulle licenze commerciali, espropriare beni aziendali o adottare una politica di nazionalizzazione. Potrebbe esserci un cambiamento nella politica del governo straniero a seguito di un’elezione o di un colpo di stato. Potrebbe sorgere una crisi internazionale e il clima economico potrebbe improvvisamente diventare ostile alle compagnie straniere.
Altri rischi del commercio internazionale possono derivare dalla non familiarità della società con il mercato estero e il suo funzionamento. Un’azienda potrebbe scoprire di aver svolto una ricerca insufficiente per quanto riguarda i potenziali clienti esteri e le tendenze del mercato. Potrebbe sottovalutare la concorrenza o adottare una strategia non appropriata per la cultura del paese straniero. I rischi del commercio internazionale possono anche derivare da familiarità con il sistema legale estero, forme di fare affari o regolamenti fiscali.