Japanimation è un termine più antico usato in Occidente per descrivere quello che ora è più comunemente noto come anime. È una semplice contrazione della frase animazione giapponese.Il giapponese ha le sue radici nell’era poco prima degli anni ’20, quando iniziò a formarsi in Giappone, ma non raggiunse la vera popolarità fino agli anni ’30.
Intorno al volgere del secolo, l’animazione iniziò a essere prodotta abbastanza ampiamente in Occidente e queste tecniche si diressero verso il Giappone intorno al 1917, quando fu proiettato il primo filmato Japanimation, un film di due minuti di un samurai e la sua spada. Durante gli anni ’30, mentre il film stava decollando nel resto del mondo, rimase un’industria relativamente dormiente in Giappone. Ciò è stato in gran parte dovuto ai limiti quando si è trattato di raccontare storie avvenute in Occidente, a causa della mancanza di attori dall’aspetto occidentale.
Una soluzione chiara è stata vista in Japanimation, che ha permesso di girare i film in qualsiasi luogo, con qualsiasi gruppo razziale, e persino di creare mondi e personaggi fantastici. Con il diffuso successo di Biancaneve e dei sette nani nel 1937, Japanimation scoprì nuove tecniche, anche più economiche ed efficienti, e continuò ad evolversi. Il primo lungometraggio Japanimation è stato prodotto nel 1944 e intitolato Momine Divine Sea Warriors.
La popolarità di Japanimation in Giappone continuò ad aumentare negli anni ’70 e furono esplorati nuovi generi, in particolare l’opera spaziale. Con il successo dei film di Star Wars, l’opera spaziale divenne un genere ancora più di successo e la fantascienza Japanimation divenne estremamente popolare negli anni ’80. Negli anni ’80 un certo numero di film e spettacoli televisivi di successo di Japanimation furono anche esportati negli Stati Uniti, dove furono in gran parte convertiti in remake. Nel 1984, Hayao Miyazaki ha prodotto quello che sarebbe stato un film chiave, Nausica della Valle del Vento, che gli ha permesso di fondare una sua compagnia, che alla fine avrebbe prodotto alcuni dei film giapponesi più popolari di tutti i tempi, molti dei quali sarebbero esportato negli Stati Uniti per un consumo diffuso.
Alla fine degli anni ’80, il boom della Japanimation aveva colpito gli Stati Uniti e altri paesi occidentali in piena forza. Film come Akira e Vampire Hunter D furono successi di culto istantanei negli Stati Uniti e aprirono la strada a un’accettazione più diffusa di Japanimation, nonché a una fiorente base di fan accaniti che avrebbero importato film direttamente dal Giappone. Questa tendenza è continuata negli anni ’90, con film fondamentali come Ghost in the Shell che hanno riscosso successi di nicchia commerciale negli Stati Uniti, oltre a influenzare i franchising occidentali successivi come i film Matrix.
Ci sono molti stili artistici diversi visti in Japanimation, ma nel complesso aderiscono a una serie di stili grafici chiave, che li differenziano immediatamente dalla stragrande maggioranza dell’animazione occidentale. Gran parte degli stili di Japanimation derivano da forme di fumetti giapponesi, manga e molti film e spettacoli popolari sono basati su fumetti. Negli ultimi anni alcuni film occidentali, come Kill Bill, hanno adottato le tecniche di Japanimation per parte o tutto il film, e lo stile visivo è diventato ampiamente riconosciuto in Occidente.