Che cos’è la narrativa vittoriana?

La narrativa vittoriana si riferisce a storie immaginarie scritte durante il regno della regina Vittoria d’Inghilterra. La regina Vittoria regnò per 64 anni tra il 1837 e il 1901. Il romanzo divenne preminente durante questo periodo di tempo e divenne la principale forma letteraria. Il più famoso sostenitore della narrativa vittoriana è l’autore Charles Dickens, ma non era solo.
Come molte epoche, il periodo vittoriano è un periodo di tempo arbitrario utilizzato dagli storici per dare un senso di forma e distinzione a grandi porzioni di storia. Copre un periodo di tempo in tutto il mondo occidentale in cui si è sviluppato il romanzo di fantascienza. L’influenza di Victoria su questo sviluppo è considerata minima. La narrativa vittoriana è preceduta dai romantici, ma tale è stata la sua influenza che la narrativa dell’età di Victoria ha continuato ad essere popolare nel XX e nel XXI secolo.

I ritratti idealizzati dell’umanità costituivano il tema principale della narrativa vittoriana. Tendevano a presentare protagonisti laboriosi e trame in cui i buoni vincevano e i malvagi venivano puniti in modo appropriato. Con il passare del XIX secolo, la struttura del romanzo divenne sempre più complessa. Questa sperimentazione ha portato alla varietà sempre maggiore vista nell’era moderna. L’epoca è anche nota per lo sviluppo di numerosi generi e per i successi delle scrittrici.

L’era vittoriana è un’epoca importante nell’evoluzione della scrittura femminile. Costruite sui successi di Jane Austen e Mary Shelley prima del regno di Victoria, le scrittrici hanno guadagnato popolarità e successo di critica. Mentre scrittori come le sorelle Bronte se la cavavano bene, Mary Anne Evans sentiva ancora il bisogno di usare uno pseudonimo maschile, George Elliot, per far prendere sul serio le sue opere.

Un genere di narrativa vittoriana più legato ai cambiamenti socio-economici nella Gran Bretagna del XIX secolo è la narrativa per bambini. Durante il regno di Victoria, politici e gruppi sociali hanno lavorato duramente per porre fine al lavoro minorile e fare in modo che ogni bambino diventasse alfabetizzato. Di conseguenza, molti scrittori, come Lewis Carroll e Robert Louis Stephenson, hanno scritto per la prima volta libri specificamente rivolti ai bambini.

Il XIX secolo ha anche dato origine al romanzo poliziesco. A causa della sua nascita a Edgar Allen Poe in America e poi a Charles Dickens, il genere si è affermato verso la fine dell’era. Nel 19, Willkie Collins, il protetto di Dickens, scrisse quello che è diventato l’archetipo del romanzo poliziesco, “The Moonstone”. Nel 1868, Sir Arthur Conan Doyle inventò il detective più famoso del genere, Sherlock Holmes.

La narrativa vittoriana non aveva paura di addentrarsi nel soprannaturale e nel fantastico e di esplorare la fantascienza. Era un’era di scoperte scientifiche e quella in cui personaggi come Charles Darwin sfidavano le nozioni percepite sul mondo. Non è stata una sorpresa, quindi, vedere una versione più scientifica e modernizzata dei racconti mitologici trovare la loro strada nella narrativa vittoriana. Gli esempi chiave vanno da “Dracula” di Bram Stoker a “Time Machine” di HG Well e “War of the Worlds”.