La poesia sonora è una forma di poesia che enfatizza i suoni che compongono le parole piuttosto che le parole stesse. Una poesia sonora utilizza un arrangiamento di suoni fonetici per creare un tono e un ritmo musicali. Sebbene il suo testo possa essere scritto, le poesie sonore sono pensate per essere “eseguite”, pronunciate pubblicamente dal poeta. Parte della poesia è disponibile in forma registrata piuttosto che scritta. Come forma d’arte, è legato alla poesia visiva.
Probabilmente si può ritenere che tutta la poesia abbia le sue radici in una tradizione orale, poiché tutte le poesie sono state pronunciate in culture pre-alfabetizzate. Alcuni dei grandi poemi epici di tutto il mondo sono copie scritte di narrazioni orali. Ciò che distingue in modo fondamentale la poesia sonora dalla poesia orale è che i suoi suoni non hanno alcun significato in alcun senso tradizionale. I suoni non sono “parole” ma solo suoni disposti secondo uno schema.
In forma scritta, la poesia sonora contiene lettere e suoni che sembrano parole ma non lo sono. L’autore e poeta tedesco Hugo Ball eseguì quello che potrebbe essere stato il primo poema sonoro pubblico nel 1915. Senza titolo, contiene i versi “gadgi beri bimba/glandiri lauli lonni cadori”. Come le parole, i suoni hanno consonanti e vocali. L’arrangiamento utilizza anche dispositivi poetici come l’allitterazione, la rima obliqua e la ripetizione.
Simile alla musica, il significato della poesia sonora è trasmesso nelle immagini che i suoni creano nella mente dell’ascoltatore. Gli arrangiamenti sonori delle poesie sono strutturati come la poesia tradizionale, con versi, versi e strofe. Il poeta sonoro tedesco Kurt Schwitters ha descritto la sua poesia “Ursonate” in termini musicali. Si riferisce ai suoi quattro movimenti, l’ouverture e il finale. Ha paragonato la poesia scritta a uno spartito musicale, che può essere interpretato in varie interpretazioni ed era migliore se eseguito e ascoltato piuttosto che letto.
In qualche modo collegata alla poesia sonora è la poesia visiva. Come fa la poesia che si basa sul suono, la poesia visiva usa la disposizione del testo per dare effetto al significato della poesia. I versi della poesia sono disposti sulla pagina per formare simboli, motivi o immagini.
Un esempio spesso citato di poesia visiva è “Easter Wings” del poeta inglese di nascita gallese George Herbert. Il tema del poema è l’ammissione del peccato e la preghiera di redenzione di un cristiano. Il testo è composto in modo che, se tenuto di lato, mostri l’immagine di un uccello che vola verso l’alto. Tenute in posizione verticale, le parole suggeriscono una clessidra, simbolo del tempo. Nel cristianesimo, la Pasqua, che celebra la risurrezione di Cristo dai morti, è tradizionalmente un momento di pentimento.