L’esposizione al momento dell’insolvenza, nota anche semplicemente come EAD, è l’importo totale della perdita che un prestatore deve affrontare quando un mutuatario è insolvente su un prestito. Il termine può essere utilizzato per riferirsi al grado di rischio associato a prestiti individuali che sono emessi da un istituto come una banca o una società di mutui, o fare riferimento al rischio collettivo che è rappresentato da tutti i prestiti attualmente attivi emessi dall’istituto. In molti casi, il calcolo dell’esposizione al momento dell’insolvenza viene utilizzato dagli istituti finanziari per strutturare i propri modelli di gestione del rischio e quindi minimizzare il più possibile l’effetto di tale esposizione.
Il processo di calcolo di un’esposizione cumulativa in caso di default prevede normalmente la moltiplicazione di ciascuna delle obbligazioni creditizie esistenti per una specifica percentuale rilevante per la tipologia di prestito emesso e per le altre eventuali attenuanti applicabili a ciascuno dei prestiti. Nella maggior parte dei casi, questo tipo di calcolo è preparato per coprire un periodo di dodici mesi consecutivi, solitamente come un anno solare. I risultati dei calcoli rappresenteranno l’importo totale dell’esposizione che è possibile in caso di default e quindi consentirà all’ente di creare e gestire un processo continuo di gestione del rischio. Mantenendo strategie attuabili che aiutano a mitigare il grado di rischio, è possibile aumentare le possibilità che l’ente rimanga finanziariamente sostenibile anche se più prestiti finiscono in default nel corso di quell’anno.
Gli investitori esamineranno da vicino l’esposizione al default che è inerente a un determinato istituto finanziario. Valutando il rischio connesso al modo in cui l’ente opera, è molto più facile determinare se è probabile che l’investitore ottenga un rendimento equo investendo fondi nell’operazione. Se l’investitore ritiene che una determinata banca o società finanziaria abbia un grado di esposizione sbilanciato rispetto alle attività dell’azienda, ci sono buone probabilità che si asterrà dall’investire in quell’istituto e cercherà investimenti altrove.
Sebbene il calcolo dell’esposizione al momento dell’insolvenza sia generalmente concepito per proiettare la possibile esposizione nei dodici mesi successivi, molte istituzioni rivalutano l’esposizione più volte all’anno. Ciò è dovuto al fatto che potrebbero essere emersi ulteriori fattori che hanno un impatto positivo o negativo su tali proiezioni. Al fine di garantire che le mutevoli circostanze non pregiudichino l’integrità finanziaria del prestatore, il ricalcolo periodico dell’esposizione al momento dell’insolvenza consente di far fronte a potenziali minacce per l’ente prima che possano avere un effetto duraturo.
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