Che cos’è un sonetto di Miltonic?

John Milton creò il sonetto di Miltonic come variante dell’allora molto popolare sonetto petrarchesco. Il sonetto miltoniano mantiene la lunghezza e lo schema delle rime petrarchesche, ma elimina l’interruzione della strofa tra l’ottava e la sestetta. Altrimenti, il sonetto di Miltonic è un sonetto normale con una sua forma e dove l’argomento e il tema della poesia sono al poeta.

Un sonetto è un poema di 14 versi originario dell’Italia medievale. Il tipico sonetto usa il pentametro giambico in inglese. La forma più comune di sonetto trovata in inglese è la forma resa popolare da William Shakespeare verso la fine del XVI secolo. Il sonetto shakespeariano ha il familiare schema di rime ababcdcdefefgg con rime alternate terminate con un distico in rima.

Ci può essere una grande varietà nello schema in rima di un sonetto. Petrarca rese popolare una forma creata da Guittone di Arezzo nel XIV secolo. Gli schemi in rima dell’ottava e della sestetta sono diversi per produrre la seguente sequenza: abbaabba e cdecde. Il sonetto petrarchesco fu introdotto in inglese da poeti come Sir Thomas Wyatt.

Petrarca divise il poema in due parti diseguali. L’ottava era una strofa di apertura di otto versi che proponeva un problema. Il sestetto era una chiusura di sei versi che commentava il problema.
John Milton è stato un pensatore e poeta del XVI secolo. Le sue prime poesie furono pubblicate in forma anonima e la sua opera più famosa è “Paradise Lost”. La sua variazione sul sonetto petrarchesco ha ispirato poesie di altri sonettisti come William Wordsworth e Percy Shelley. Milton mantenne la distinzione tra ottava e sestetta in termini di funzione, ma le fuse in un’unica strofa di 16 versi. Un esempio usato per dimostrare il sonetto di Miltonic è “On His Blindness”, che recita così:
“QUANDO considero come si consuma la mia luce,
Prima della metà dei miei giorni in questo mondo oscuro e vasto,
E quell’unico talento che è la morte da nascondere
Alloggiato con me inutile, sebbene la mia anima sia più piegata
Servire con essa il mio Creatore e presentare
Il mio vero conto, per timore che tornando a rimproverare,
“Dio esige il lavoro diurno, la luce negata?”
chiedo con affetto. Ma pazienza, per prevenire
Quel mormorio, presto risponde: “Dio non ha bisogno”
O il lavoro dell’uomo o le sue doti. Chi meglio?
Sopporta il suo giogo mite, lo servono meglio. il suo stato
È regale: migliaia alla sua velocità di offerta,
E posta su terra e oceano senza sosta;
Servono anche chi sta solo in piedi e aspetta.’”

In questa poesia, lo schema in rima dell’ottava è rappresentato da speso-largo-nascondi-piegato-presente-rimprovero-negato-prevenire. Lo schema in rima sestet è mostrato usando need-best-state-speed-rest-wait. L’ottava considera il concetto di essere cieco, qualcosa che afflisse Milton nei suoi ultimi anni. Il sestet mette poi in relazione la cecità con la volontà di Dio.