Che cos’è una medicina ortomolecolare?

La medicina ortomolecolare è una branca della medicina complementare e alternativa (CAM) che si concentra sulla nutrizione mirata per prevenire, gestire o invertire le malattie. Comunemente chiamata terapia megavitaminica, questa modalità di guarigione è emersa dal lavoro di Linus Pauling, che per primo identificò l’emoglobina anormale come causa dell’anemia falciforme nel 1949. Nei decenni successivi, Pauling perfezionò la sua teoria per includere il meccanismo specifico da cui si è verificata questa malattia: formazione di molecole irregolari innescata da una carenza enzimatica. Pertanto, l’anemia falciforme è stata la prima ad essere etichettata come una malattia molecolare. Alla fine, lo studio di questa e di altre malattie della stessa origine divenne noto come medicina molecolare.

Pauling è anche responsabile dell’introduzione del termine medicina ortomolecolare, che incorpora il greco ortho per significare letteralmente “giusto”. Al di là della nomenclatura, il termine intende trasmettere l’idea che la presenza di determinate molecole in quantità sufficiente o “giusta” per un individuo sofferente potrebbe influenzare una cura. In altre parole, lo scienziato ha ipotizzato che alcuni nutrienti che aiutano naturalmente a mantenere il corpo sano potrebbero anche contrastare o porre rimedio alle malattie se introdotti ad alti dosaggi.

Molti diversi tipi di nutrienti sono considerati terapie praticabili nella medicina ortomolecolare. Le proteine, ad esempio, forniscono una fonte di amminoacidi di tipo L necessari per il metabolismo cellulare e per la neurotrasmissione nel cervello. La citrulina, un amminoacido non essenziale anch’esso derivato dalle proteine, supporta la funzione immunitaria e coadiuva la disintossicazione dall’ammoniaca, un sottoprodotto del metabolismo proteico. Naturalmente, anche vari minerali e vitamine svolgono un ruolo importante nella terapia di integrazione, così come abbondanti quantità di acqua naturale.

In linea con la filosofia CAM, i sostenitori della terapia nutritiva non considerano la medicina ortomolecolare un’alternativa per definizione alle terapie convenzionali. In effetti, i suoi sostenitori concordano sul fatto che la terapia supplementare può e deve essere implementata in modo complementare con altre terapie. Molti indicano anche esempi di questa applicazione esistenti nell’ambito della medicina convenzionale, come l’uso dell’insulina (glucosio) per curare il diabete, un’altra malattia classificata come di natura molecolare.

Naturalmente, ci sono altrettanti critici della medicina ortomolecolare, la maggior parte dei quali cita la mancanza di prove cliniche a sostegno della sua efficacia. In effetti, alcuni ricercatori e medici lo considerano pseudoscienza, o addirittura ciarlataneria. Questa scuola di pensiero potrebbe essere stata particolarmente alimentata dall’American Academy of Pediatrics che ha dichiarato questo tipo di terapia una moda passeggera alla fine degli anni ‘1970, riferendosi a ciò che l’organo di governo considerava dubbie affermazioni secondo cui la terapia nutritiva potrebbe prevenire o curare i disturbi dell’apprendimento nei bambini. Il dibattito continua. Tuttavia, dato che la mega terapia vitaminica è un popolare trattamento complementare per molti malati di cancro e AIDS, è possibile che ulteriori ricerche possano gettare nuova luce sui suoi meriti.