Arundhati Roy, nata il 24 novembre 1961, è una premiata scrittrice e saggista indiana. Il suo romanzo acclamato dalla critica, God of Small Things, ha vinto il Booker Prize nel 1997 e il Lannan Cultural Freedom Prize nel 2002. Ha sfruttato il suo successo in un affare di un milione di dollari ed è stata inclusa nella rivista People’s “50 Most Beautiful People in il mondo” nel 1998.
Arundhati Roy è nata da una madre cristiana siriana a Meghalaya e ha trascorso la sua infanzia in Kerala, un luogo che è al centro della sua unica opera di narrativa pubblicata fino ad oggi. Ha lasciato il Kerala all’età di 16 anni e ha abbracciato uno stile di vita bohémien a Nuova Delhi, vendendo persino bottiglie di birra vuote per guadagnarsi da vivere. Alla fine ha frequentato la School of Planning and Architecture di New Delhi. Fu durante questo periodo che conobbe il suo primo marito, l’architetto Gerard DaCunha. Nel 1984 ha sposato il regista Pradip Krishen.
La madre di Arundhati Roy, Mary Roy, è famosa soprattutto per aver denunciato una legge arcaica che negava alle donne cristiane in India il diritto di ereditare le proprietà dei loro genitori. Mary Roy ha vinto una storica decisione della Corte Suprema e da allora la legge è stata abrogata. Forse seguendo le orme dell’attivista di sua madre, Arundhati Roy ha spostato la sua attenzione dalla letteratura a vari progetti politici, il più famoso dei quali è la sua campagna contro il Narmada Dam Project, che secondo lei potrebbe sfollare oltre mezzo milione di persone con un piccolo compenso. La sua fede in questa causa era così forte che ha donato gran parte del denaro del suo Booker Prize, nonché i guadagni di varie pubblicazioni di saggistica, alla campagna.
Arundhati Roy è anche notoriamente contro la globalizzazione, la politica estera degli Stati Uniti e l’armamento nucleare dell’India. Roy è stata definita antiamericana in numerose occasioni, soprattutto per quanto riguarda la sua reazione all’invasione dell’Afghanistan guidata dagli Stati Uniti in seguito agli attacchi dell’9 settembre a New York.
Arundhati Roy ha ricevuto il Sydney Peace Prize nel 2004 per il suo lavoro e la sua posizione sulla nonviolenza. Ha annunciato il lavoro su un secondo romanzo all’inizio del 2007.