Flannery O’Connor è una scrittrice georgiana vissuta dal 1925 al 1964. Era nota per i suoi romanzi in stile gotico meridionale, che ricordavano Eudora Welty e Carson McCullers. Sebbene la sua carriera sia stata breve, terminata con la sua prematura scomparsa per lupus, è ricordata oggi per le sue potenti opere letterarie, inclusi i suoi magistrali racconti e i suoi due romanzi, Wise Blood e The Violent Bear It Away.
Mary Flannery O’Connor, che portava il suo secondo nome, era figlia unica di una famiglia cattolica romana profondamente religiosa. Suo padre è morto di lupus quando lei era adolescente. Flannery O’Connor ha frequentato il college presso l’attuale Georgia College & State University, e ha conseguito un master in belle arti in scrittura creativa presso il famoso Iowa Writers Workshop. Robert Fitzgerald, un famoso poeta e traduttore, le fu amico e mentore; rimase con lui e sua moglie nella loro casa per un periodo di tempo.
Wise Blood, il primo romanzo di Flannery O’Connor, è stato pubblicato nella sua interezza nel 1952, anche se i primi quattro capitoli sono stati serializzati su riviste negli anni precedenti. Il romanzo è notevole per la sua cupa rappresentazione del cristianesimo e della lotta per la fede. La protagonista della storia, Hazel Motes, distrugge volontariamente la sua vista, accecandosi con la calce, e si riempie le scarpe di pietre e vetro per soffrire per la sua fede.
Hazel Motes e gli altri personaggi del libro, e in gran parte degli altri lavori di Flannery O’Connor, sono visti come “grotteschi”; cioè, sono bizzarri, orribili e snervanti. Flannery O’Connor ha tuttavia contestato tale caratterizzazione. Ha detto che “tutto ciò che viene dal Sud sarà chiamato grottesco dal lettore del Nord, a meno che non sia grottesco, nel qual caso verrà chiamato realistico”.
Durante la sua vita, Flannery O’Connor si è dedicata al suo lavoro scritto e all’allevamento di uccelli nella fattoria di famiglia a Milledgeville, in Georgia. Non è mai stata sposata ed è stata invalida per gran parte della sua vita a causa del suo lupus. Tuttavia, sebbene Flannery O’Connor non abbia avuto la possibilità di sperimentare molto del mondo esterno, le sue opere rivelano un’immaginazione ricca e stratificata.