I sistemi di accensione basati sul concetto di generazione di impulsi elettrici misurati e cronometrati esistono dai primi del 1900. L’accensione elettronica moderna non richiede più tante parti elettromeccaniche nel sistema, la chiave è il distributore. È costruito su un circuito a stato solido di sensori che attivano un interruttore, che passa corrente attraverso la bobina di accensione. Questi impulsi elettrici regolarmente passati viaggiano verso candele che accendono il combustibile. Tale sistema elettronico è più efficiente e può supportare livelli di potenza del motore più elevati rispetto ai vecchi distributori o sistemi a controllo meccanico.
Il vantaggio principale offerto da un’accensione elettronica che è basata su un circuito anziché controllato meccanicamente è nel modo in cui l’impulso elettrico è distribuito alle candele. L’uso di transistor, sensori e interruttori elettrici, come il tiristore, per controllare il flusso elettrico è più accurato, affidabile e duraturo di un sistema a punto di interruzione controllato da una testa del distributore a rotazione meccanica. Essendo estremamente preciso, ciò impedisce anche la combustione incompleta del carburante nella camera del pistone di un motore, migliorando l’efficienza del carburante e riducendo l’inquinamento.
Un’accensione elettronica automatizza anche molti dei processi di controllo dell’accensione che dovevano essere regolati o impostati manualmente in passato. I primi sistemi di magneto richiedevano l’avviamento manuale invece di un avviamento elettrico, e questi sono stati inizialmente sostituiti da batterie a celle a secco non ricaricabili che avevano una durata limitata. I sistemi precedenti erano anche limitati dalla quantità di tensione che potevano generare e tali sistemi avevano una tempistica imprecisa della distribuzione della corrente elettrica nel complesso. Ciò ha permesso ai primi veicoli automobilistici di funzionare a basse velocità e consumando più carburante di quanto non accada con una nuova accensione elettronica.
I motori automobilistici, navali e di altri grandi motori a benzina, a cherosene o diesel di solito hanno un’accensione elettronica. Gli aeromobili si differenziano per il fatto che spesso mancano di un alternatore e utilizzano ancora i magneti, in quanto possono generare la propria energia elettrica. Anche i più piccoli motori a benzina con candele ma nessuna batteria integrata, come rasaerba, motoseghe e soffiatori per foglie, utilizzano anche i magneti.
Le auto costruite prima della metà degli anni ’70 che utilizzavano un’accensione elettronica controllata dal distributore possono anche essere adattate con una tecnologia più recente che combina il sistema di accensione al sistema di iniezione del carburante come un’unità più efficiente. Laddove tale adattamento non sia possibile su un particolare modello, esistono kit per l’aggiornamento di un classico veicolo controllato da distributore senza iniezione di carburante ad accensione elettronica.