I test di laboratorio che misurano i livelli enzimatici e l’attività enzimatica sono noti come saggi enzimatici. Esistono molti tipi di metodi di misurazione che misurano la velocità delle attività enzimatiche e le inibizioni enzimatiche. Gli enzimi sono molecole che manipolano altre molecole, note come substrati, legandosi con esse e reagendo chimicamente con esse per produrre molteplici sottoprodotti. I test che misurano questa attività sono per scopi diversi, in base a particolari sintomi di malattia, e riguardano fasi differenti nei processi enzimatici.
I saggi che esaminano la cinetica enzimatica mostrano quanto un comportamento enzimatico sia più o meno dalla norma. Ci sono fattori da controllare durante l’assunzione di analisi enzimatiche, come ad esempio gli enzimi funzionano in un modo specifico in base alle temperature all’interno di un organismo e gli enzimi non possono tollerare alti livelli di sale poiché troppo sale interferisce con la capacità di un enzima di legarsi con altre proteine. Molti enzimi possono operare solo entro un piccolo intervallo di pH; quindi anche i valori di pH nel corpo devono essere misurati. Un pH elevato può inibire completamente le attività enzimatiche.
Esistono due tipi principali di analisi enzimatiche: continue, in cui vengono effettuate letture costanti, e discontinue, in cui dopo un periodo di tempo viene disturbata una reazione chimica e vengono misurate la quantità di substrato e le concentrazioni dei sottoprodotti. Nei saggi continui, per testare i livelli di un substrato chiamato NADH, che influenza il metabolismo, o di NADPH, che influenza la capacità di un organismo di reagire bene alle terapie farmacologiche, viene utilizzato un saggio spettrofotometrico, poiché si manifestano sotto i suoi raggi ultravioletti (UV) raggi. I cosiddetti saggi fluorometrici definiscono le differenze nella fluorescenza in alcuni substrati enzimatici. I test calorimetrici misurano la quantità di calore durante le reazioni chimiche enzimatiche e i test chemiluminescenti misurano la luce prodotta durante le reazioni chimiche e possono rilevare gli anticorpi per le malattie. Nei test discontinui, i test radiometrici possono misurare l’assorbimento o il rilascio di radioattività quando le proteine e il substrato si legano e i test cromatografici misurano la formazione di sottoprodotti dei legami enzima-substrato.
Alcuni esami del sangue vengono spesso eseguiti per testare particolari livelli di enzimi per determinare i danni cardiaci. C’è un certo numero di diverse proteine che saranno presenti nel sangue in volumi più elevati quando un muscolo cardiaco viene danneggiato, per esempio. Questi test devono essere eseguiti con attenzione poiché anche la malattia renale può portare a quasi gli stessi livelli di questi stessi enzimi. Un’altra condizione nota come ipertensione maligna può portare a livelli elevati di enzimi cardiaci; pertanto, saranno necessari test diversi dai dosaggi enzimatici per determinare la probabile causa degli alti livelli enzimatici.