Cosa è coinvolto nella riabilitazione delle microfratture?

La riabilitazione delle microfratture segue la chirurgia delle microfratture, una tecnica che stimola la crescita di nuova cartilagine sulle ossa all’interno di un’articolazione. Durante l’intervento vengono creati nell’osso molti piccoli fori, o microfratture, che consentono al midollo osseo, con le cellule staminali associate, di fuoriuscire e formare nuova cartilagine sulla superficie articolare. La riabilitazione delle microfratture è una parte importante del processo di rigenerazione della cartilagine. Sebbene il programma specifico possa variare, la maggior parte dei pazienti utilizzerà una macchina per il movimento passivo continuo ed eseguirà un regime di esercizi, che comporti un carico limitato sull’arto interessato. Le macchine a movimento passivo continuo (CPM) guidano le articolazioni attraverso una serie di movimenti in modo controllato e sono generalmente utilizzate a casa per diverse ore ogni giorno.

Tipicamente, la macchina a movimento passivo continuo è appoggiata sul letto del paziente e il ginocchio è posto al suo interno. Durante la riabilitazione delle microfratture, viene utilizzato un controller portatile per azionare la macchina, che piega e raddrizza ripetutamente l’articolazione del ginocchio. La macchina muove lentamente il ginocchio e il paziente utilizza i comandi per aumentare, gradualmente, l’angolo di flessione dell’articolazione.

Una macchina a movimento passivo continuo può essere installata a casa di un paziente prima dell’intervento chirurgico in modo che possa essere utilizzata immediatamente dopo l’operazione. Questo tipo di riabilitazione delle microfratture può essere utilizzato dopo che sono state realizzate fratture nell’estremità inferiore del femore, o femore, e nell’estremità superiore dello stinco, o tibia. Può essere utilizzato anche dopo un intervento chirurgico al femore e alla rotula, dove le microfratture favoriscono la crescita di nuova cartilagine nell’area in cui la rotula, o osso del ginocchio, scivola sulla superficie del femore.

Quando la riabilitazione delle microfratture segue un intervento chirurgico al ginocchio con fratture del femore e della rotula, viene normalmente indossato un tutore che limita la distanza di piegatura dell’articolazione del ginocchio. Ciò impedisce alle superfici rigeneranti di premere insieme e disturbare il midollo osseo mentre si forma nuova cartilagine. Il tutore viene rimosso solo quando si utilizza la macchina a movimento passivo continuo. Usando il tutore, il peso viene gradualmente posizionato sulla gamba fino a quando l’articolazione del ginocchio può sostenere la gamba mentre si cammina. Gli esercizi vengono eseguiti con il tutore in posizione.

Dopo l’intervento chirurgico che coinvolge il femore e la tibia, la riabilitazione delle microfratture prevede l’uso di stampelle per diverse settimane, ma non è necessario alcun tutore. Durante l’allenamento viene posizionato solo un po’ di peso sulla gamba. Le pieghe del ginocchio poco profonde possono essere eseguite subito dopo l’operazione, con il ciclismo stazionario e gli esercizi in acqua introdotti dopo circa una settimana. Successivamente, quando la gamba può sopportare il peso, possono essere utilizzati esercizi più faticosi.