Cosa è coinvolto nell’autodifesa delle forze dell’ordine?

L’autodifesa delle forze dell’ordine di solito coinvolge un ufficiale di polizia o un agente delle forze dell’ordine simile che agisce in un modo che crede di essere per legittima difesa. Questo spesso comporta il ferimento o la morte di un’altra persona che potrebbe aver rappresentato una minaccia per l’ufficiale delle forze dell’ordine che ha fatto sentire quell’ufficiale in pericolo per la sua sicurezza. In generale, le forze dell’ordine devono seguire le stesse restrizioni sull’autodifesa dei privati ​​cittadini. Ciò significa che l’autodifesa deve derivare dalla sensazione che l’ufficiale sia in pericolo di gravi lesioni personali o morte e deve usare solo una forza ragionevole.

Il termine “autodifesa delle forze dell’ordine” si riferisce in genere alle azioni di un ufficiale delle forze dell’ordine che sostiene fossero di legittima difesa. Questo tipo di autodifesa deriva dalla sensazione di essere minacciati da un’altra persona e le azioni che l’agente intraprende devono essere appropriate a una data situazione e alle informazioni in suo possesso. Qualcuno semplicemente urlando contro un agente di polizia o camminando verso di lui o lei potrebbe non essere motivo di azioni di autodifesa. Se quella persona sta urlando mentre tiene un coltello o una pistola, o sta caricando rapidamente l’ufficiale, allora l’ufficiale potrebbe essere in grado di agire in un modo che potrebbe essere considerato autodifesa delle forze dell’ordine.

L’autodifesa delle forze dell’ordine, come altre forme di autodifesa nella maggior parte dei paesi, deve mostrare una forza ragionevole per una situazione particolare. Ciò include il fatto che l’ufficiale probabilmente ha un vasto addestramento nel combattimento fisico e nell’uso di varie armi. Significa che le richieste di autodifesa delle forze dell’ordine devono dimostrare che un agente agisce in modo appropriato alla minaccia che gli viene presentata.

Se qualcuno stava minacciando un agente di polizia con un coltello, ad esempio, l’uso di un’arma da fuoco su quell’individuo potrebbe essere considerato una forza eccessiva. Questo perché l’ufficiale probabilmente aveva altre opzioni a sua disposizione, incluso l’uso di spray al peperoncino, un’arma stordente e altre risposte non letali. Tuttavia, se altre circostanze attenuanti hanno reso tali risposte impossibili o irragionevoli, allora l’uso della forza letale può essere ritenuto appropriato. La definizione di “forza ragionevole” può variare da situazione a situazione ed è definita dal giudice o dalla giuria che ascolta un particolare caso di legittima difesa, piuttosto che dall’imputato che rivendica l’autodifesa.