“Armi di distruzione di massa” (WMD) è un termine vago, spesso usato dai politici, per riferirsi ad armi chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari in grado di causare una distruzione diffusa. Questo è in contrasto con bombe e proiettili convenzionali, che causano solo danni localizzati. Il termine “armi di distruzione di massa” è entrato in uso per la prima volta subito dopo la seconda guerra mondiale, dove è stato coniato per riferirsi alla bomba atomica.
Subito dopo i primi giorni della Guerra Fredda, il riferimento alle armi di distruzione di massa cadde di moda, poiché gli Stati Uniti stavano accumulando massicciamente armi nucleari e preferirono chiamarle “armi strategiche” per scopi di pubbliche relazioni. Il termine è rimasto inattivo per decenni, fino a quando non è stato ripreso nel 1990 dai membri dell’amministrazione Clinton durante la Guerra del Golfo. Qui, il termine è stato usato per riferirsi alle armi chimiche prodotte da Saddam Hussein in Iraq.
Le armi di distruzione di massa come termine hanno acquisito un sapore più controverso nel 2003, quando i membri dell’amministrazione Bush hanno affermato che le armi di distruzione di massa sarebbero state probabilmente prodotte dall’Iraq e potrebbero essere utilizzate per minacciare la comunità mondiale. Questo è stato usato come giustificazione per l’invasione dell’Iraq del 2003. Non sono state trovate armi di distruzione di massa. A causa del suo uso costante, l’American Dialect Society ha votato le armi di distruzione di massa come parola dell’anno nel 2002 e nel 2003 la Lake Superior State University ha aggiunto le armi di distruzione di massa alla sua lista di termini banditi per “uso improprio, uso eccessivo e inutilità generale”.
Ci sono molte controversie su quali armi debbano essere considerate armi di distruzione di massa e quali no. L’FBI statunitense ha definito un’arma di distruzione di massa come “Un’arma attraversa la soglia delle armi di distruzione di massa quando le conseguenze del suo rilascio travolgono i soccorritori locali”, una definizione molto ampia, che può riferirsi a qualsiasi cosa, dai colpi di mortaio a un numero sufficiente di pistole. Alcuni esperti di armi hanno sostenuto che solo le armi nucleari sono vere armi di distruzione di massa, essendo sostanzialmente più devastanti delle armi chimiche, biologiche e radiologiche fino ad oggi.
Numerosi trattati internazionali vietano o limitano l’uso di determinate armi di distruzione di massa, tra cui il Trattato sul divieto parziale dei test, il Trattato sullo spazio extraatmosferico, il Trattato di non proliferazione nucleare (NPT), il Trattato sul controllo degli armamenti sui fondali marini, il Trattato sul divieto totale dei test (CTBT), il Trattato biologico e Convenzione sulle armi tossiche (BWC) e la Convenzione sulle armi chimiche (CWC).