Il Protocollo di Kyoto è un accordo internazionale che ha lo scopo di ridurre le emissioni di gas serra del mondo industrializzato entro il 2012. Idealmente, il risultato finale del Protocollo di Kyoto dovrebbe essere una riduzione di queste emissioni al di sotto dei livelli del 1990. L’accordo affronta anche la questione del mondo in via di sviluppo, che si sta rapidamente industrializzando e quindi produce un grande volume di gas serra.
Le radici del Protocollo di Kyoto possono essere trovate nella prima Conferenza mondiale sul clima, tenutasi nel 1979. La conferenza si è tenuta per affrontare la questione dell’impatto umano sui cambiamenti climatici e il risultato della conferenza è stato un impegno per ulteriori studi e lo sviluppo di un piano definitivo per affrontare il problema. Il passo successivo è stata la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), un trattato internazionale adottato nel 1992. L’UNFCCC è stata una risposta a oltre 10 anni di discussioni e ricerche sui cambiamenti climatici.
Secondo i termini dell’UNFCCC, le nazioni partecipanti hanno concordato di raccogliere e condividere informazioni sulle emissioni di gas serra. Queste nazioni avrebbero anche dovuto ridurre le proprie emissioni entro il 2000 e partecipare a un piano d’azione globale per impedire l’aumento delle emissioni di gas serra. L’accordo non era legalmente vincolante, ma molte nazioni hanno visto che era un passo necessario e si sono impegnate ad agire. Nel 1995 erano sorte preoccupazioni sul fatto che il piano non funzionasse, quindi nel 1997 si tenne una conferenza per discutere la questione a Kyoto, in Giappone.
Il risultato di questa conferenza è stato il Protocollo di Kyoto, che ha modificato l’UNFCCC con impegni giuridicamente vincolanti per ridurre le emissioni di anidride carbonica, metano, protossido di azoto, esafluoruro di zolfo, composti idrofluorurati (HFC) e perfluorocarburi (PFC). Secondo i termini dell’accordo, le nazioni partecipanti dovevano ridurre le proprie emissioni tra il 2008 e il 2012 attraverso una varietà di mezzi. Il Protocollo di Kyoto incoraggia lo sviluppo verde e lo scambio di emissioni, consentendo alle nazioni che soddisfano le proprie quote di vendere crediti alle nazioni in difficoltà.
Sebbene la maggior parte delle persone possa concordare sul fatto che il cambiamento climatico sia un problema serio, il Protocollo di Kyoto ha incontrato una seria opposizione da parte di numerose nazioni, compresi gli Stati Uniti. A partire dal 2007, il Senato degli Stati Uniti si era rifiutato di ratificare il protocollo, principalmente in una disputa sui livelli di emissioni consentiti per nazioni in via di sviluppo come la Cina. Gli oppositori del protocollo di Kyoto contestano alcuni termini dell’accordo, sostenendo che limita lo sviluppo economico e che potrebbe essere troppo severo. I sostenitori credono che la questione del riscaldamento globale sia così importante che le misure draconiane varranno la pena a lungo termine.