Cos’è la gestione della percezione?

La gestione della percezione è un tipo di strategia che mira a guidare i motivi, le emozioni e le conclusioni di un’altra parte mediante l’uso di approcci diversi per alterare la percezione di quella parte degli eventi passati e le proiezioni di eventi futuri. Questo particolare tipo di strategia è stato utilizzato nelle operazioni militari nel tentativo di ottenere vantaggi sui nemici e ha anche trovato impiego nel mondo degli affari tra i concorrenti. L’obiettivo è quello di alterare la percezione della parte avversaria in un modo che offra al manager un vantaggio che può essere utilizzato con successo per segnare una vittoria o sconfiggere in altro modo quella parte avversaria.

Vi è una certa divergenza di opinioni sul fatto che il compito della gestione della percezione debba rimanere saldamente radicato nell’uso di informazioni verificabili che sono presentate in un modo che può innescare il risultato desiderato, o se la strategia consente l’uso selettivo di determinati fatti ignorando gli altri o anche lasciando spazio per l’inclusione di dati che è discutibile. Per coloro che si concentrano solo sull’uso di dati verificabili, il compito è valutare tutte le informazioni disponibili, quindi determinare il modo migliore per presentare tali fatti in modo tale da far reagire i destinatari in un certo modo. A volte indicato come spinning, qui l’attenzione non è sul tentativo di indurre in errore di per sé, ma invece di richiamare più attenzione su alcune informazioni mentre si minimizza l’importanza di altri. In caso di successo, questo approccio ha il vantaggio di aver fornito tutte le informazioni, sebbene in un formato che inclinava decisamente il punto di vista in una direzione specifica.

Altre volte, il processo di gestione della percezione include l’uso selettivo dei dati disponibili. In questo scenario, alcuni fatti sono presentati in modo completo e conciso, mentre altri sono presentati solo in parte vengono esclusi del tutto. In questo modo è più facile creare una percezione particolare che può essere venduta ai consumatori, ai cittadini di un determinato paese o a un rivale di qualche tipo, supponendo che la parte avversaria non sia a conoscenza e non scopra le omissioni.

Anche l’etica della gestione della percezione è un punto controverso. I sostenitori della strategia in una qualsiasi delle sue forme notano che questo tipo di strumento può essere usato per realizzare un bene più grande che potrebbe non essere possibile se prevalesse una percezione diversa da quella desiderata. Gli oppositori alla gestione della percezione preferiscono che tutti i dati rilevanti siano presentati senza pregiudizio in termini di assegnazione di priorità o valore a qualsiasi porzione dei dati, consentendo alle parti coinvolte di impegnarsi nella definizione delle priorità nel modo che ritengono opportuno. Poiché questo strumento è efficace in termini di concorrenza aziendale, raggiungendo i consumatori e persino nell’arena politica, è probabile che la gestione della percezione rimanga una strategia praticabile in molti settori.