L’acquafobia è una paura dell’acqua. Molte persone hanno una certa paura e rispetto per l’acqua, riconoscendo che può essere pericolosa in alcune circostanze. Per una persona con acquafobia, questa paura sana e normale diventa estrema e può interferire con la qualità della vita. Ad esempio, una persona con acquafobia potrebbe evitare di guidare su ponti, nuotare, andare in barca o persino stare vicino a uno specchio d’acqua.
Gli individui con acquafobia a volte riconoscono che la loro paura dell’acqua non è del tutto razionale, ma la paura non è sotto il loro controllo. Anche quando l’acqua non rappresenta una minaccia immediata, si possono provare sensazioni di disagio e ansia come battito cardiaco accelerato, sudorazione, nausea, iperventilazione e tremori. Il paziente non può sopprimere questi sentimenti o superarli e può avere una reazione estrema a essere schizzato con acqua o costretto a entrare in contatto con l’acqua.
Ci sono una serie di potenziali cause per l’acquafobia. Le persone che hanno vissuto eventi traumatici dentro e intorno all’acqua, o hanno sentito parlare di tali eventi, possono sviluppare una paura dell’acqua. Questa paura può anche essere coltivata guardando film o leggendo libri in cui le persone annegano o vengono attaccate nell’acqua. Anche le condizioni culturali possono portare all’acquafobia. Ad esempio, le persone che crescono in climi desertici possono trovare intimidatoria o traumatica la vista di grandi specchi d’acqua.
Alcuni individui con acquafobia sperimentano la paura a un livello così inconscio che potrebbero non esserne consapevoli. Eviteranno situazioni in cui l’acqua è presente, a volte inventando modi creativi per eludere l’acqua, ma potrebbero non riconoscere che la paura è dietro l’evitamento. In altri casi, le persone sono ben consapevoli della loro paura e scelgono l’evitamento in modo da non provare stress emotivo.
Come altre fobie sociali, l’acquafobia può essere trattata, spesso con la psicoterapia. Esistono diversi approcci al trattamento che i pazienti possono esplorare con gli operatori sanitari per trovare il metodo che funziona meglio per loro. La desensibilizzazione sistematica è un’opzione, in cui il paziente viene lentamente esposto nel tempo alla fonte della fobia in modo che possa disimparare la paura ad essa associata. Questa tecnica può iniziare con fotografie o disegni d’acqua, lavorando lentamente fino a un passaggio come visitare una piscina o una spiaggia.
Le persone potrebbero chiedersi perché il termine “idrofobia” non è usato per descrivere la paura dell’acqua, dato che “idro” è una radice comunemente usata che può essere vista in molte parole legate all’acqua come idrodinamica, energia idroelettrica e idrologia. “Idrofobia” è già consolidata nell’uso della parola come un termine che si riferisce ad alcuni dei sintomi caratteristici della rabbia in fase avanzata, quindi è stata coniata una nuova parola per distinguere chiaramente tra una fobia sociale caratterizzata dalla paura dell’acqua e i sintomi della rabbia.