L’arteria basilare è un vaso sanguigno coinvolto nel trasporto di sangue ossigenato lontano dal cuore e dal cervello. Si trova alla base del cervello dove convergono due arterie vertebrali. Insieme a queste arterie vertebrali, l’arteria basilare fa parte del sistema noto come sistema vertibro-basilare. Questo sistema fa parte di una rete di arterie nota come il Cerchio di Willis che fornisce sangue al cervello. L’arteria basilare diverge nelle arterie cerebrali posteriori sinistra e destra, che fanno anche parte del Cerchio di Willis.
Il sangue dall’arteria basilare fornisce principalmente il tronco encefalico, il cervelletto e i lobi occipitali del cervello. Il tronco cerebrale è responsabile di cose come la coscienza e l’attenzione. L’acuità visiva e la percezione spaziale sono controllate principalmente dai lobi occipitali. Il cervelletto è coinvolto nell’equilibrio, nella coordinazione e in altre abilità motorie.
La mancanza di sangue sufficiente in queste aree può provocare sintomi come vertigini, vertigini, confusione e compromissione della vista. I pazienti possono manifestare questi sintomi ovunque da pochi minuti alla volta a continuamente. Nei casi più estremi, la disfunzione dell’arteria basilare può portare a danni al cervello o addirittura alla morte.
Esistono due modalità di base della disfunzione dell’arteria basilare: blocco e rigonfiamento. Il blocco dell’arteria basilare può essere parziale o completo e spesso deriva dall’accumulo di placca nell’arteria. Tale placca può limitare il flusso sanguigno restringendo l’arteria o liberando un pezzo della placca e causando un blocco a valle. Un rigonfiamento anomalo dell’arteria, noto come aneurisma, indica una debolezza della parete dell’arteria e un rischio di rottura dell’arteria. Un aneurisma può essere causato da una condizione acuta come un trauma fisico alla testa o da problemi cronici come ipertensione o difetti alla nascita.
La diagnosi di tali condizioni può essere effettuata utilizzando procedure minimamente invasive o completamente non invasive come l’angiografia con tomografia computerizzata (CTA) o l’angiografia a risonanza magnetica (MRA). In una procedura CTA, un colorante contrastante viene iniettato nei vasi sanguigni del paziente e i raggi X prelevati dopo che il colorante è passato attraverso l’area di interesse vengono quindi analizzati su un computer per rilevare eventuali anomalie. Le procedure di MRA possono essere minimamente invasive o totalmente non invasive. L’iniezione di un colorante contrastante per una procedura MRA è facoltativa e può o meno essere effettuata a discrezione del fornitore di assistenza sanitaria. Per un MRA, l’area di interesse viene rappresentata usando un campo magnetico anziché una radiazione.
I medici possono riparare l’arteria basilare attraverso una varietà di tecniche chirurgiche. Possono rimuovere la placca dall’arteria o creare percorsi alternativi per instradare il sangue attorno al blocco. Ad esempio, un nuovo vaso sanguigno può essere utilizzato per aggirare il blocco in una procedura nota come innesto di bypass. I chirurghi possono rafforzare un aneurisma avvolgendo chirurgicamente un altro materiale attorno alla parete del vaso indebolito.